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27/10/2022 18:00:00

Il decalogo di Giorgia 

 Decalogo oltre ad essere una serie di 10 mediometraggi prodotti e diretti da Kie?lowski, ogni episodio è indipendente dagli altri e racconta una storia di vita quotidiana ispirata sia vagamente talora in modo più esplicito, a uno dei dieci comandamenti biblici e il ricordo neanche tanto subliminale lo si è avuto nei giorni scorsi per la richiesta della fiducia alla camera del nuovo governo e si è tenuta l'orazione identitaria, anche cristiana, della Meloni e una visione per il futuro della nazione che non convince e sono stati 10 i passaggi non persuasivi.

Il primo quando si è affermato che Fdi è stato l'unico partito d'opposizione al governo Draghi, no lo è stato anche Sinistra Italiana. Il secondo nel citare la senatrice Casellati come esempio di donna da seguire e non la collega Segre,ma ognuno. Il terzo rivendicando il ritorno della politica e nel suo esecutivo poi scorgiamo i nomi e 5 sono tecnici e in dicasteri di peso,il lavoro, la salute ,gli interni e la cultura non conteggiando il sottosegretario alla presidenza del consiglio,Cingolani consulente e Nordio alla giustizia ex magistrato alla sua prima legislatura e nessuna esperienza politica.Quarto nell'affermazione:noi siamo gli eredi di San Benedetto, un italiano, patrono principale dell’intera Europa, e i 9 milioni di atei e agnostici -fonte Doxa 2019-siamo successori di Nomen Nescio.

Il quinto nel sostenere in riferimento al rapporto tra lo stato e il sistema produttivo che: "Il motto di questo governo sarà: non disturbare chi vuole fare' Parafrasando Renzi: Giorgia stai serena gli evasori non vogliono essere disturbati mentre lo fanno e non bastano i soliti proclami per sconfiggere l'evasione. Il sesto allorquando ha manifestato la sua idea sugli immigrati e il suo blocco navale per gestirlo, che nelle intenzioni è quello contemplato dall'operazione Sophia: scopo di quell'attività era di avviare sforzi sistematici per individuare, catturare e distruggere le navi ed attrezzature utilizzate o sospettate di essere utilizzate da trafficanti e contrabbandieri di migranti,terminata nel 2020 e non fu un successo e lo confermò in un’intervista al Guardian Mario Giro, viceministro dell’Interno all’epoca di Marco Minniti. Trattare direttamente con milizie e trafficanti è stato "un errore, punto e basta".

Poi decreto flussi, hotspot nei paesi del Nord Africa, con Libia, Tunisia o Egitto? La settima Fontana presidente della camera per il quale le famiglie omosessuali sono una schifezza, Gasparri e la Roccella contrari all'aborto sono una scelta identitaria sui diritti civili, comprimerli è un altra storia, perché probabilmente lei non lo vuole ed è consapevole citandola che sarebbe da underdog e da rivolta nelle piazze.

L'ottava perché ha ricordato Giovanni Paolo II, uno statista un santo sul concetto di libertà che le disse che essa non vuole dire fare ciò che si vuole ma ciò che si deve, infatti il pontefice doveva rimuovere prima di 11 anni dalla sua elezione dalla guida dello IOR l'arcivescovo Marcinkus che riciclava il denaro della mafia e aveva relazioni pericolose con Sindona, Calvi e Gelli.

Nove sulla Scuola che deve essere luogo d'uguaglianza e merito in che termini non è dato sapere, forse con la piena attuazione all'articolo 34 della costituzione. Su ricerca e sanità nessun cenno.

Infine il decimo: ha stigmatizzato tutti i totalitarismi compreso il fascismo e le leggi razziali, ma poi "Ho conosciuto giovanissima il profumo della libertà, l’ansia per la verità storica e il rigetto per qualsiasi forma di sopruso o discriminazione proprio militando nella destra democratica italiana, una comunità di uomini e donne che ha sempre agito alla luce del sole e a pieno titolo nelle nostre istituzioni repubblicane".

Di quella collettività e del suo partito di riferimento il MSI-DN fu il primo presidente Juan Valerio Borghese che in combutta con Gelli-di nuovo lui- nel 1970 tentarono un colpo di stato, che a naso non profumava d'indipendenza e tantomeno fu al chiarore. È vero Giorgia è nata nel 1977, ma in quel partito ha militato, l'humus politico culturale scelto fu quello e anche l'eredità. Poi ha fondato Fdi, che nel suo simbolo ci fu un periodo la scritta MSI. Il Decalogo è servito, il pensiero della Meloni rimembrato.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-12 00:00:00
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