Soldi, soldi, soldi. Ne servono tanti, ed in fretta, per il nuovo governo Schifani. Sono in tanti ad aspettarsi risposte urgenti per la crisi che invece le famiglie, le imprese ed anche gli enti locali. Proprio i Comuni sono gli enti pubblici più esposti, perchè da un lato devono fare i conti con l'aumento delle bollette, o dei costi per far funzionare l'ente, dall'altro lato hanno sempre meno trasferimenti, e aumentano gli evasori delle tasse comunali, la Tari su tutte, creando pericolosi squilibri e portando tanti Comuni al dissesto. Per i Comuni il neo assessore all'economia, Marco Falcone, promette 12 milioni di euro. Poca cosa. Ne servono, secondo le stime dell'Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, circa 200. La vertenza è aperta. I 12 milioni di Falcone sono una fetta importante, comunque, della manovra da 70 milioni di euro che l'assessore promette di portare entro fine Novembre, insieme ad altri documenti fondamentali, dalla bozza del bilancio 2023, a quello pruriennale sino al disegno di legge sulla stabilità. C'è un po' di ottimismo per via di alcune maggiori entrate che alleggerirebbero la situazione dei conti della Regione. Vedremo.
Sull'altro fronte, dalla Regione dicono di avere pronti 300 milioni di euro per una serie di aiuti ad imprese e famiglie contro il caro energia. Si pensa a realizzare dei bandi per poter dare subito, entro fine anno, i ristori.
In questo fine settimana il presidente Schifani ha dovuto anche affrontare l'ennesimo scandalo corruzione alla Regione. «Esprimo il plauso mio e dell'intero governo regionale alla magistratura e alla Guardia di finanza per l'inchiesta su altri presunti episodi di corruzione all'interno dell'assessorato dell'Energia. Auspicando che si faccia luce pienamente su quanto accaduto, manifesto il mio personale impegno a diramare un atto di indirizzo con cui tutti i dirigenti responsabili dei dipartimenti e degli uffici della Regione Siciliana saranno invitati ad assicurare il più che rigoroso rispetto delle misure previste dal Piano anticorruzione di questa amministrazione, con particolare riguardo alle misure di rotazione del personale. E su ciò vigilerò personalmente». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in merito all'inchiesta che ha coinvolto un funzionario regionale, all'epoca dei presunti fatti contestati in servizio al dipartimento Acqua e rifiuti, e attualmente all'assessorato Agricoltura. Tra le misure di prevenzione messe in atto dal Piano triennale per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza della Regione, assume particolare rilievo quella della rotazione ordinaria e straordinaria del personale. Quest'ultima in particolare prevede che i dirigenti di vertice dispongano con provvedimento motivato la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per determinate condotte di natura corruttiva. La vigilanza costante sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza è una delle priorità del nuovo governo regionale, come ribadito dal governatore Schifani sin dal suo insediamento.
Sul fronte dell'Ars, questa è la settimana delle commissioni da formare, con i presidenti da votare. Dopo quanto avvenuto per l'elezione dei vice presidenti, si naviga a vista, anche se Miccichè manda segnali di distensione. L'unica commissione che andrà alle opposizioni, come da prassi, è la Commissione Antimafia. Per la presidenza il nome che si fa è quello del dem Antonello Cracolici. Per il resto, Fratelli d'Italia punta ad avere il bilancio, Forza Italia (lato Micciché) vuole la guida della Commissione Sanità.