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24/01/2023 06:00:00

La figlia di Messina Denaro, le prese di distanza e le altre sciocchezze

 Quest’attenzione nei confronti di Lorenza Alagna, la figlia di Matteo Messina Denaro, sembra essere ricorrente. E in occasione della cattura del latitante non poteva che riaffiorare.

Ma dopo la notizia Ansa su una presunta decisione della 27enne di non andare ai colloqui in carcere per vedere suo padre e le parole di una sua ex insegnante riguardo ad un’altra “presa di distanza”, è arrivata la secca smentita attraverso il suo legale.

L’avvocato Franco Lo Sciuto sull’infondatezza della prima notizia è stato molto chiaro: “Lorenza Alagna mai ha rilasciato alcuna dichiarazione che potesse indurre a ritenere la volontà di rinnegare ogni contatto con il padre a seguito dell’avvenuto arresto, con la doverosa precisazione che mai e poi mai sono intervenuti contatti con lui fin dalla nascita”.

Ha poi aggiunto, più duramente, che “la sfera del rapporto padre-figlia è intangibile e insindacabile, e, come tale, deve rimanere rigorosamente riservata. Non possono, pertanto, tollerarsi indebite intromissioni nella sfera di questi rapporti, le cui dinamiche devono restare estranee alle cronache ed alle critiche da parte di giornalisti, sociologi, opinionisti, mass-mediologi e di tutte quelle figure che, a vario titolo, dispensano sapere e giudizi sui mass-media. Ogni ulteriore intervento sul punto dovrà ritenersi indesiderato, inopportuno e fonte di sicuro turbamento per Lorenza. Ogni illecito intervento verrà perseguito con determinazione nei modi e nelle forme previste dalla legge”. Insomma, il messaggio è ancora più chiaro: che nessuno ci riprovi.

 Per l’infondatezza della seconda notizia, quella relativa alla presa di distanza, è stato ancora più esplicito, attaccando frontalmente l’insegnante: “Si invita la solerte insegnante di letteratura italiana, che richiama con passione contatti di natura scolastica con Lorenza Alagna e con l'intera classe di liceali, limitatisi, per inciso, ad un mese di supplenza durante i 5 anni di liceo, ad astenersi dalla divulgazione di racconti e commenti in travisamento di fatti sulle testate nazionali, verosimilmente dettati dall'irrefrenabile ed incontrollabile smania di apparire sulle prime pagine dei giornali e delle tv di stato. Le indebite interferenze ad oggi rilevate, hanno persino attinto la sfera dei rapporti riguardanti il nucleo familiare costituito da Lorenza e dal di lei compagno”.

La parola di troppo nel commento dell’insegnante Fabiana Cusumano, che potete vedere nella video intervista di Angelo Barraco per l’agenzia di stampa Italpress, potrebbe essere stata percepita nella parte finale: “Si è ritrovata ad essere figlia di Matteo Messina Denaro, eppure ha preso le distanze. Ha cambiato vita ed ha cercato di riscattarsi”.

 

Eppure, come si diceva all’inizio, non è la prima volta che si parla di Lorenza Alagna.

Nel 2013 lo “scoop” de L’Espresso, che aveva definito “rivoluzionaria” la scelta della ragazza di lasciare la casa dove, insieme alla madre e alla nonna, era sempre stata “per andare a vivere lontano dai parenti del genitore”. Salvo poi scoprire che si era trasferita da un’altra parte, sempre a Castelvetrano e sempre insieme alla madre, per vivere la sua vita da adolescente. Altro che “tradizioni tribali dei codici mafiosi”.

Nel 2016, Beppe lumia l’aveva invitata pubblicamente a convincere il padre a collaborare con lo Stato, “sull’esempio di Peppino Impastato - aveva detto – per mettere in discussione finalmente il consenso al sistema mafioso che verte intorno a Messina Denaro”. Lumia, quello del sistema Montante.

Nel 2019, il magistrato Roberto Tartaglia, in una conferenza a Castelvetrano aveva detto: “Lorenza Alagna, figlia di Matteo Messina Denaro, prenda le distanze del padre”.

Nel 2020, il Tg2 la va a trovare davanti casa. “Ne voglio rimanere fuori. Basta! – aveva risposto all’inviato da dietro una finestra - Voglio fare la mia vita. Sono una ragazza normalissima come tutte le altre, dovete far finta che io non esista”.

 Per tanti, invece, a non esistere era Matteo Messina Denaro, “invisibile” per trent’anni. Latitante non solo grazie al consenso e all’indifferenza locale, ma anche alle connivenze imprenditoriali, istituzionali e massoniche. Ma le distanze, in questo mondo al contrario, avrebbe dovuto prenderle la figlia.

 

Egidio Morici