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07/02/2023 07:05:00

Marsala, processo a due giovani fratelli che hanno aggredito un automobilista 

 E’ una storia di “ordinario” bullismo e violenza consumatasi sulle strade della città di Marsala quella all’esame del Tribunale di Marsala, davanti al quale è imputato il 20enne marsalese di origine tunisina Hafsi Jasem, che nonostante la giovane età ha già sul groppone un bel po' di procedimenti penali. In tutti questi procedimenti è difeso dall’avvocato Vito Daniele Cimiotta.

Quest’ultimo processo, per i quali lo scorso anno scattarono gli arresti domiciliari, è conseguenza della furiosa reazione - con minacce, violenza privata, danneggiamento auto e inseguimento per le vie della città - ad un rimprovero di un automobilista che chiese a Jasem che, andando contromano con la sua bici a “pedalata assistita” gli tagliò la strada, di fare maggiore attenzione. Con Hafsi Jasem, protagonista del raid di violenza, con resistenza anche a pubblico ufficiale (fuga all’arrivo della polizia), anche il fratello minorenne di Jasem, che sarà giudicato dal Tribunale per i minorenni di Palermo.

Il fatto contestato è datato 25 aprile 2022. In Tribunale, alcuni giorni fa, l’automobilista, M.B., di 44 anni, ha raccontato la sua disavventura. I due fratelli, dopo il suo richiamo ad una maggiore prudenza nella guida della bici elettrica, lo avrebbero minacciato (“Ti ammazzo…”) invitandolo a scendere dall’auto, una Fiat Panda. Poi, lo avrebbero bloccato. Hafsi Jasem si pose dietro il mezzo, mentre il fratello minorenne con il suo scooter Scarabeo (condotto senza patente) di mise di traverso davanti. L’uomo, che non scese dall’auto anche perché temeva per i suoi bambini a bordo, con una manovra riuscì a divincolarsi dirigendosi da via Itria verso la vicina sede della polizia stradale. Ciò nonostante, i due fratelli lo inseguirono, urlandoli, a quanto pare, “scendi, ti ammazziamo”. Colpendo, inoltre, la carrozzeria dell’auto, che fu graffiata e ammaccata. Nel frattempo, arrivò una Volante della polizia. I due fuggirono, ma secondo l’accusa con le loro spericolate manovre avrebbero messo in pericolo anche l’incolumità dei poliziotti, nonché di quanti in quel momento circolavano per le strade di Marsala.