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09/02/2023 06:00:00

Acqua, anche a Mazara la campagna "Riprendiamoci il Comune". Una petizione per il dissalatore

 Invertire la rotta rispetto alle politiche liberiste che in questi ultimi decenni hanno costretto i Comuni a mercificare i beni comuni, privatizzare i servizi pubblici locali, alienare il patrimonio pubblico e cementificare il territorio, privando le comunità locali di diritti e servizi. Sono questi gli obiettivi fissati dalla Campagna ‘Riprendiamoci il Comune’.


L’iniziativa che è stata lanciata a livello nazionale da Società della cura, è stata rilanciata in Città dal CoCRIAM (Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo) Sabato, 4 febbraio.


‘INVERTIRE LA ROTTA’ - “Il CoCRIAM - si legge nella nota stampa - aderisce assieme a tanti altri comitati territoriali, associazioni, nonché ATTAC, con Marco Bersani promotore, e lo stesso Forum dei Movimenti per l’Acqua con cui il CoCRIAM ha collaborato in occasione del Referendum per l’acqua pubblica del 2011. La campagna ‘Riprendiamoci il Comune’ nasce, inoltre, per ‘invertire la rotta’ attraverso la proposta di due leggi d’iniziativa popolare.

RACCOLTA FIRME PER DUE PROPOSTE DI LEGGE - A tutti i cittadini è stata data la possibilità di apporre la firma sui moduli disponibili al banchetto di via San Giuseppe, dalle ore 18 alle 20. L’affluenza di pubblico che il CoCRIAM ha registrato in questa prima giornata fa sperare che nelle prossime ci sia un notevole aumento, in considerazione della sensibilità registrata e dell’eco che se ne avrà. Il nuovo appuntamento è fissato per sabato 11 febbraio, ancora in via San Giuseppe, nei locali gentilmente concessi dalla comunità parrocchiale della cattedrale, che il CoCRIAM ringrazia. La Presidente Silvana Mannone

LA PRIMA PROPOSTA DI LEGGE - “La prima proposta di legge si prefigge una profonda riforma della finanza locale, sostituendo al pareggio di bilancio finanziario il pareggio di bilancio sociale, ecologico e di genere, eliminando tutte le norme che oggi impediscono l’assunzione del personale, reinternalizzando i servizi pubblici a partire dall’acqua, difendendo suolo, territorio, beni comuni e patrimonio pubblico e dando alle comunità territoriali strumenti di autogoverno partecipativo”.

LA SECONDA PROPOSTA - “Si prefigge la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti, trasformandola in ente di diritto pubblico decentrato territorialmente e mettendo a disposizione dei Comuni e delle comunità territoriali le ingentissime risorse del risparmio postale (280 mld) come forma di finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti dei Comuni decisi attraverso percorsi di partecipazione della comunità territoriale. E’ venuto il tempo di riappropriarci del ‘comune’, ovvero di quello che a tutte e tutti appartiene, e di riprendersi il ‘Comune’, come luogo dell’interesse generale e della democrazia di prossimità”.

DISSALATORE SI, DENITRIFICATORE NO - Una petizione popolare per fermare lo sperpero di denaro pubblico. Con questa motivazione ha preso il via nei giorni scorsi la raccolta firma organizzata dal ‘CoCRIAM’. Ci battiamo, si legge nel comunicato stampa inviato ai media locali “perché l’amministrazione comunale risolva una volta per tutte il ventennale problema dell’inquinamento dell’acqua in distribuzione in città. Il fenomeno, è risaputo, colpisce da 20 anni la zona di Trasmazzaro e Tonnarella, ma oggi si allarga ad una zona diametralmente opposta: la zona est. Un dissalatore risolverebbe per sempre il problema, ma il sindaco si ostina a portare avanti il progetto di un denitrificatore a scambio ionico, giudicato obsoleto dalla letteratura scientifica e valutato inefficace per taratura da esperti locali.

A DUE ANNI DALL’ANNUNCIO NESSUN RISULTATO - “L’ostinatezza del sindaco - continua il comitato - però, non fa il paio con la sua prontezza e siamo a quasi due anni dall’annunciata risoluzione del problema e del denitrificatore non c’è traccia. Oggi, questo ritardo dà spazio alla richiesta di fermo, pena lo sperpero di denaro pubblico.


LA PETIZIONE PROSEGUE SABATO 11 FEBBRAIO
- “Il sindaco - prosegue la nota stampa - dovrà ascoltare la voce dei cittadini, espressa attraverso lo strumento della petizione popolare avviata dal CoCRIAM, e questa voce sarà forte, lo fa prevedere l’affluenza registrata alla prima giornata di raccolta firme. La richiesta è quella di impiantare un dissalatore, i cui vantaggi, rispetto al denitrificatore, sono stati illustrati in una apposita relazione inoltrata a suo tempo dal CoCRIAM al Prefetto di Trapani. Sabato 11 febbraio, il CoCRIAM rinnova l’appuntamento con i cittadini, presso i locali adiacenti la chiesa di San Giuseppe, gentilmente offerti dalla comunità parrocchiale della cattedrale”.


Alessandro Accardo Palumbo
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Twitter: @AleAccardoP