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09/03/2023 06:00:00

"Schifani servo sciocco. L'autonomia differenziata è criminale"

 Si infiamma in Sicilia il dibattito sull'autonomia differenziata, la riforma voluta dal centrodestra che sarebbe un ulteriore colpo nel divario Nord - Sud. Nella conferenza Stato - Regioni, tra l'altro, il governatore siciliano, Renato Schifani, ha espresso parere positivo".  Oggi ci sarà un incontro a Roma tra il presidente dell'Ars, Galvagno, e il ministro Calderoli. 

 La riforma dell’Autonomia differenziata promossa dal ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli va a toccare la riforma costituzionale del 2001 che assegna 23 materie alla competenza concorrente tra Stato e Regioni. Tra i punti cruciali – e particolarmente contestati dai governatori delle Regioni e dalle opposizioni – figurano le funzioni di Ambiente, Salute e Scuola. All’articolo 3 della riforma Calderoli – che è costituita da 10 articoli in totale – si legge che “i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e i relativi costi e fabbisogni standard sono determinati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri”. In parole povere, sono i Livelli Essenziali delle Prestazioni (cosiddetti LEP) che dovranno essere determinati dal Governo e non dal Parlamento. Le Aule di Camera e Senato, quindi, potranno soltanto esprimere un parere su quanto deciso da Palazzo Chigi. Una Commissione paritetica “Stato-Regione” provvederà poi a decidere sulle “risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per l’esercizio da parte delle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. La commissione sarà composta da “un rappresentante del ministro per le Autonomie, un rappresentante del ministro delle Finanze, un rappresentante per ciascuna delle amministrazioni competenti”, insieme ai corrispondenti esponenti delle Regioni. Secondo le accuse, il “sì” all’Autonomia differenziata sarebbe estremamente penalizzante per il Meridione e, in particolare, per quelle Regioni come la Sicilia che scontano un gap non indifferente con le altre aree del Paese, specialmente in tema di Sanità.

I commenti più duri vengono dagli autonomisti di Cateno de Luca:  "Il Governo Schifani si sta contraddistinguendo per le trattative private che continua a portare avanti con lo Stato in nome e per conto dei siciliani bypassando il parlamento e la sua stessa maggioranza. A questo punto ci aspettiamo un sussulto di dignità da parte della maggioranza di Governo, affinché pretenda da parte dei loro referenti nazionali di assumere una posizione ben precisa nei confronti di un governo che ha deciso di spaccare l'Italia con un provvedimento monocratico che rappresenta un attentato alla Costituzione.”

Per Michele Catanzaro, capogruppo all'Ars del Pd "L'adesione in conferenza Stato-Regioni del presidente Schifani al percorso dell'autonomia differenziata porta la Sicilia a firmare una cambiale in bianco. Oltretutto reputo grave che questo parlamento abbia appreso solo dalla stampa la posizione del governo regionale".  "Se fino ad oggi abbiamo parlato di gap tra Nord e Sud, con il regionalismo differenziato si amplificheranno ancora di più le differenze - ha proseguito Catanzaro - le regioni che vanno veloci inizieranno a correre, quelle che vanno lente si fermeranno. Con effetti in particolare sulla sanità, scuola ed infrastrutture". "Andiamo incontro - conclude Catanzaro - ad uno scenario nel quale rischia di saltare il patto di unità nazionale, ci troveremo a parlare di 'pezzi d'Italia' che vanno a velocità diverse e che offrono ai cittadini servizi ed opportunità differenti a seconda del territorio di residenza".

“Il Governo Nazionale voleva un servo dello Stato e lo ha individuato in Renato Schifani, le cui azioni confermano il disegno politico che lo ha portato alla presidenza della Regione, affossare la Sicilia - incalza De Luca -  Il sì da parte di Schifani in sede di conferenza delle Regioni al disegno di legge Calderoli, un ddl 'criminale' sotto il profilo politico", rappresenta solo l’ultimo atto che fa di Schifani il becchino della Sicilia".

Continua De Luca: “L’Italia deve affrontare in modo serio la tematica dei LEP, livelli essenziali di prestazioni iniziando a capire che fino a quando si riferiranno alla territorialità saranno sempre collegati alla situazione territoriale nella quale ci troviamo, al divario che invece dobbiamo superare. Dovremmo invece iniziare a parlare di livelli uniformi di prestazioni e collegarli direttamente all’individuo guardando alla valorizzazione, salvaguardia e promozione dell'individuo proprio come recita la nostra Costituzione. Il disegno di legge proposto dal ministro Calderoli sta tentando di invertire anche questo principio. Noi abbiamo una spesa media pro capite di circa 14.000 euro l'anno contro una spesa media di circa 19.000 euro per le regioni del centro nord, mancano all'appello circa 60 miliardi di euro l'anno solo per quanto riguarda il funzionamento dei servizi, ma di questo non se n'è parlato perché conviene che non se ne parli. La norma sull’autonomia differenziata condanna il sud al divario. C’è un disegno che vuole costringerci ad avere un sistema imprenditoriale fiacco e sottoposto alle logiche della delocalizzazione che dal nord vengono fatte nei paesi dell'est anche con il beneplacito e spesso con il sostegno da parte dell'Unione Europea. Queste dovevano essere le tematiche che un presidente della Regione degno di questo nome doveva portare al tavolo e porre come pregiudiziale di qualunque discussione".

La Lega parla di una "riforma di grande portata".  “L’autonomia differenziata non è da condannare a priori, anzi può costituire un valore aggiunto per la Sicilia. Il governo regionale guidato da Renato Schifani così come quello precedente non può certo essere accusato di accondiscendenza nei confronti di diktat nazionali. Siamo certi che continuerà a far sentire con autorevolezza la propria voce a tutela dei siciliani che non saranno né traditi né abbandonati” afferma Giorgio Assenza, capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia.

“Il ddl Calderoli ha dato seguito in maniera procedurale a quanto già fatto dalla legge di stabilità nazionale, in attuazione del regionalismo differenziato voluto dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Noi oggi discutiamo su cosa verterà tale regionalismo sulla base dell’accordo che faremo con Roma. Siamo agli albori, alle fasi preliminari. Il governo Schifani guarda al dibattito sull’autonomia come a un’opportunità” ha detto l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone.

 Intanto oggi si apre un nuovo fronte, quello dei fondi europei.  “Fondi statali ed europei, peggio che mai: perso un miliardo e intanto accentrano a Roma le somme non spese. Per la Sicilia è un disastro, mentre Musumeci e Schifani non proferiscono parola” è il titolo di una breve dichiarazione dei Cinque Stelle che oggi annunciano una conferenza stampa.