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20/05/2023 06:00:00

Strage di Ravanusa. Le indagini, la saldatura fatta male, gli accusati di disastro colposo

Nove vittime e quattro palazzine distrutte a Ravanusa. Era l'11 dicembre 2021 quando in via Trilussa a Ravanusa intorno alle ore 20:30 una grossa perdita di gas accumulatasi in una sacca nel sottosuolo ha causato una esplosione sentita anche a chilometri di distanza.

Le vittime di Ravanusa -  Calogero Carmina, suo figlio Giuseppe; Pietro Carmina, professore di filosofia, la moglie Carmela Scibetta; Maria Crescenza Zagarrio, Liliana Minacori; Angelo Carmina, suo figlio Giuseppe e la moglie Selene Pagliarello che attendeve il piccolo Samuele. 

La causa della strage -  E' stata una saldatura fatta male a causare la strage. E' ciò che emerso dalle indagini della Procura di Agrigento, prima diretta da Luigi Patronaggio e ora dall’aggiunto Salvatore Vella.  Al lavoro c’è un gruppo di esperti, coordinato dal professore dell’Università di Palermo Antonio Barcellona: il raccordo a esse è stata portato in laboratorio, per lo svolgimento di una serie di esami, a cui hanno partecipato anche i consulenti nominati dai dieci indagati, i vertici nazionali e regionali di Italgas reti dirigenti e tecnici. Secondo la procura, alla luce delle risultanze del lavoro dei consulenti tecnici, il disastro fu dovuto al cedimento strutturale di una saldatura di raccordo in via Trilussa. Da qui la fuga di gas che ha invaso le abitazioni delle vittime. I pm ritengono che gli eventi di Ravanusa furono dovuti a gravi carenze nel processo di posa in opera e saldatura di quel tratto di tubazione, lavori eseguiti alla fine degli anni ottanta. Le indagini hanno altresì escluso responsabilità nella manutenzione della rete da parte di Italgas.

Due gli indagati accusati di disastro colposo e omicidio plurimo -  Arriva alla fine l'inchiesta sulla terribile esplosione di Ravanusa con l'avviso di conclusione delle indagini per due degli indagati. La procura di Agrigento chiede al gip che escano dal procedimento tutti i dirigenti e addetti della Italgas, dieci persone in tutto. Sono due le persone accusate di disastro colposo e omicidio colposo plurimo per cui la procura intende proseguire il procedimento penale. Erano rispettivamente, direttore tecnico, B.C. 88 anni, della Amica Srl, ditta incaricata all'epoca dei lavori di esecuzione della condotta e il direttore dei lavori nominato dalla Siciliana Gas, C.G. di 76 anni. "Non è stato possibile - spiega la procura in una nota firmata dal procuratore Salvatore Vella, appurare chi materialmente abbia eseguito la saldatura e nemmeno direttori tecnici di cantiere".

Le richieste di archiviazione - La procura ha chiesto l'archiviazione per dieci fra rappresentanti, responsabili e tecnici della nuova società che nel 2008 ha preso in gestione la rete, la Italgas, si tratta di Pier Lorenzo Dell'Orco ( Amministratore delegato di Italgas Reti), Angelo Facchini, Luica Sabato, Valeria Vignolo, Sandro Lacidogna, Agostino Massimo Limonta, Arturo Iasso, Ivan Fontana, Giuseppe Campo e Carmelo di Stefano.

Le indagini -  Le indagini coordinate da procura ed eseguite dai carabinieri di Agrigento e del nucleo investigativo dei vigili del fuoco do di Palermo hanno permesso di individuare tra il 4 e il 7 gennaio il tratto di tubazione della rete del gas che era stato interessato al cedimento strutturale. Il 5 gennaio del 2022 è stato portato alla luce un tratto di tubazione interessato da una frattura, estesa per almeno la metà del diametro, della lunghezza complessiva di 3,50 metri. In questo punto la tubazione appare curvata con una S fatta appositamente e che risulta fessurata in corrispondenza della saldatura, permettendo di individuare così l'origine della fuoriuscita del metano. Il raccordo secondo la documentazione acquisita fu realizzato nell'agosto del 1988. E' stato accertato come la rete di Ravanusa una volta terminata la posa, era stata sottoposta a collaudo, secondo la normativa vigente. Dalla documentazione è emerso che non è mai stata effettuata una verifica della presenza di controlli sui giunti saldati.