Fughe dal Pd. Dopo le elezioni il partito è esploso in provincia di Trapani
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E alla fine è finita come doveva finire dentro il Pd trapanese: a stracci in faccia, con ulteriori strappi e con abbandoni.
L’ultima a dire la sua dimettendosi è Francesca Marano del Pd di Valderice componente della segreteria provinciale: “Assisto ormai allibita alla dialettica tutta interna al mio partito, che con tutte le mie forze ho tentato di sostenere e difendere. Ho accettato di buon grado l’invito a far parte della segreteria provinciale del Pd nel gennaio scorso, ma i fatti di questi giorni e soprattutto l’ambiguità politica ed ideologica che ho constatato prima, durante e ancora dopo la campagna elettorale per le Amministrative a Trapani e non solo, mi hanno portato ad una profonda riflessione. Ho sempre creduto e continuerò a farlo, nella PROMESSA DEMOCRATICA che il Pd rappresenta o dovrebbe rappresentare, ma non posso non rilevare mio malgrado che la coerenza politica non è più di casa in questa segreteria provinciale. Chi dirige un partito non può e non deve farsi guidare da personalismi o sentimenti di rivalsa, che nulla c’entrano con lo spirito di servizio proprio dell’azione politica”.
La Marano poi parla di posizioni di forza assunte e da lì il distacco suo con le dimissioni: “E’ dall’ascolto dei cittadini e dei territori che le decisioni dovrebbero “autenticamente” scaturire e non dalle posizioni di forza che si cerca di imporre, in modo talvolta sprovveduto. Seguendo il filo delle mie riflessioni e per altre ragioni, che spiegherò personalmente nelle sedi competenti, ho deciso di dimettermi dalla segreteria provinciale del PD. Rimango a disposizione del mio partito nella speranza che si ricominci a fare politica dal basso, con e per la gente, e non più rimanendo ancorati alle proprie posizioni di illusorio potere”.
Nei giorni scorsi è stato un botta e risposta continuo tra il segretario provinciale del partito, Domenico Venuti, Giacomo Tranchida, riconfermato sindaco di Trapani, l’onorevole Dario Safina, la presidente dell’assemblea provinciale del Pd, Valentina Villabuona. Uno stillicidio di comunicati, ma ci sono anche posizioni all’interno del Pd provinciale che non sono rese note, che stanno in bilico da una parte e dall’altra, per non inimicarsi nessuno in questa guerra e per essere sempre un passo accanto a chiunque.
Le accuse di ambiguità che arrivano a Venuti sono legate al sostegno a Francesco Brillante ma non ci sono dichiarazioni ufficiali in tal senso. Quello che appare piuttosto chiaro è che in questa guerra, che si consuma anche con una certa violenza comunicativa, è la guerra dei due fronti.
Ma chi vince non eredita tutto il regno, nemmeno il Pd. Bisognerebbe comprendere che il partito, i partiti, sono di tutti, soprattutto della comunità, i ruoli cambiano ma le sigle restano. Queste prove di forza, tranne che non si sia braccio di ferro, portano scoramento in tutta la provincia trapanese.
In questo perimetro, nel quale si muovono, non c’è e non ci sarà nessun vincitore, sconfitto ne esce il Pd di Trapani, sconfitti ne escono tutti, con nessuna sorpresa, in verità, perché la quiete della campagna elettorale è stata solo di facciata.
Seppure dai piani alti del partito qualcuno volesse tentare, come si sta facendo, la strada della pacificazione per tenere tutti dentro, è una strada impervia e assai difficile da percorrere. Troppi scontri, troppe acredini, troppe tensioni, alcuni comunicati, come quello della Villabuona, sono stati molto taglienti e non hanno lasciato alcun margine di ricucita. Perché quando si rompe pubblicamente, e con quell’affondo, poi ci si assume anche la responsabilità di ciò che non si può più recuperare. E magari si mirava proprio a questo, aldilà delle acque chete che poi si vorrebbero trovare.
Il rimprovero più grande mosso a Tranchida e Safina è di avere utilizzato il civismo e di avere pestato il simbolo del Pd, le elezioni sono finite, gli assessori indicati, i consiglieri eletti. Quale migliore occasione per indicare non solo l’assessore in quota partito e formare, appena insediatosi, il gruppo dem? Perché strombazzare di avere una tessera senza essere consequenziali a nulla porta se non a sorridere. Adesso hanno gli strumenti per dare seguito a ciò che dovrebbe essere, altrimenti avrà avuto ragione Venuti: il Pd a Trapani non c’è.
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