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15/07/2023 06:00:00

Fdi: Catania tenta il colpo per impedire il seggio a Bica

18:50 -  Non si è fatta attendere la replica del deputato regionale di Fratelli d'Italia, Nicola Catania, alla nota del suo "collega" di partito Giuseppe Bica, con il quale si stanno contendendo davanti alle aule di giustizia il seggio all'Ars. «Ora Giuseppe Bica, non essendo deputato, pensa pure di controllare l’attività parlamentare, elevandosi a garante della legalità e della trasparenza nei confronti del parlamento siciliano. Siamo al paradosso», afferma Catania che, secondo quanto afferma Bica in una nota, avrebbe presentato un emendamento “ad personam”.

«È gravissimo quanto afferma Bica – dice Catania – soprattutto perché quell’articolo dentro il maxi-emendamento al collegato della Finanziaria, porta non la mia firma ma quella di tutti i capigruppo di maggioranza ed è stato già esitato favorevolmente in Commissione bilancio. Nel merito, comunque, vorrei segnalare al signor Bica che è prassi consolidata, anche in questa legislatura così come in questo collegato, approvare norme di interpretazione autentica, che non servono alla persona singola, ma bensì a chiarire e rendere inequivocabili e non interpretabili norme già scritte e cristallizzate».

Catania aggiunge: «Bica, nel vano e continuo tentativo di delegittimare la mia azione politica, non fa altro, in ogni occasione, di strumentalizzare qualsiasi cosa possa servirgli per acquisire visibilità. Consiglierei, piuttosto, al signor Giuseppe Bica, che ha scelto la via del ricorso per iniziativa popolare per averne un vantaggio personale, di continuare a confidare nella giustizia e di attendere in silenzio tutti i tre gradi di giudizio». Catania conclude: «Il mio ricorso in Appello è stato depositato il 6 luglio scorso e null’altro è possibile aggiungere a mia difesa. Sembrerebbe, questo sì, che la reazione del signor Bica, letto il ricorso, sia volta piuttosto a mettere le mani avanti e a giustificare in prospettiva una sentenza di Appello che potrebbe ribaltare quella di primo grado».

 17:50 - L’ex sindaco di Custonaci, Giuseppe Bica, è preoccupato dalle notizie che indicano il coinvolgimento del deputato all’ARS, Nicola Catania, nella stesura e presentazione di un emendamento ad personam sul tema delle SRR (Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti) che potrebbe influenzare, in modo improprio, il contenzioso legale che li vede contrapposti e, quindi, l'esito del ricorso in appello in favore dello stesso Catania.

Giuseppe Bica, dopo aver presentato ricorso al Tribunale Civile di Palermo per invalidare l’elezione di Nicola Catania, sindaco di Partanna, eletto deputato nel collegio della Provincia di Trapani alle elezioni regionali del 25 settembre scorso e dopo avere vinto tale ricorso il 15 giugno, è infatti in attesa di ricevere l’esito dell’opposizione in appello avanzata da Catania avverso il primo grado di giudizio. Il deputato regionale in queste settimane rimasto in carica per effetto della sua opposizione continua a partecipare ai lavori d’aula e avrebbe lavorato alla redazione di questo emendamento.

Secondo Bica, l’onorevole Catania, sarebbe stato ineleggibile per il fatto di essere, al momento della elezione e anche dopo, amministratore e presidente della “Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti – Trapani Provincia Sud Società Consortile per Azioni” (i cui soci sono 11 Comuni della Provincia di Trapani e la stessa Provincia), coprendo un bacino d’utenza di 200 mila abitanti e in tal modo ledendo la par condicio tra i partecipanti alla competizione elettorale. Per tale ragione Nicola Catania avrebbe dovuto dimettersi prima della competizione elettorale, mentre si è dimesso soltanto dopo essere stato eletto.
L’emendamento presentato all’ARS interviene proprio sul tema delle SRR (Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti).

«Ritengo che tale emendamento, se adottato, possa depistare il corretto processo legale che ci vede coinvolti e metterne a rischio la giustizia e l'equità. L'introduzione di questo emendamento ad personam, prevede infatti un paragrafo che contiene esattamente lo stesso testo utilizzato come tesi di difesa nel primo ricorso avanzato dai legali di Catania sulla questione».

«Ritengo che tale comportamento sia inaccettabile e contrario ai principi di trasparenza, imparzialità e rappresentanza democratica. Una proposta di legge ad personam, che favorisca interessi personali, mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica, soprattutto nel momento in cui è in corso un processo legale. Chiedo con forza che venga fatta chiarezza su questa situazione, chiedo alle autorità competenti, ai deputati regionali di esaminare attentamente l'emendamento in questione e che sia garantito in aula un comportamento equo e imparziale, per favorire l'integrità del processo legale che vede due parti coinvolte», così dichiara Giuseppe Bica.

06:00 - Volano gli stracci dentro Fratelli d'Italia in provincia di Trapani. Il seggio conteso tra Nicola Catania e Giuseppe Bica è un cuneo che spacca in due il partito. Catania è stato eletto deputato nel collegio di Trapani, ma Bica, arrivato secondo, ha fatto ricorso in sede civile e lo ha vinto.

Catania ha presentato appello e ha ottenuto la sospensione dell'efficacia della sentenza fino al secondo grado di giudizio, che sarà a fine 2023. Ma gli animi sono tutt'altro che sopiti.  E così ieri si è acceso lo scontro su uno strano emendamento molto ma molto tecnico presentato dall'ex Sindaco di Partanna  in commissione, all'Ars, durante la discussione della "manovrina bis", che arriverà in aula la settimana prossima. L'emendamento, tecnicamente, è questo:  

Interpretazione autentica di disposizioni della legge regionale 9/2010
1. Le disposizioni di cui agli articoli 2, 8 comma 3, e 14 della legge regionale 8 aprile 2010, n. 9, si interpretano nel senso di seguito indicato:
a) la disposizione di cui all’articolo 2 si interpreta nel senso che alla Regione competono unicamente funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, restando le funzioni di gestione, controllo, vigilanza e verifica in capo agli enti Locali ed alle S.R.R.
b) il comma 3 dell'articolo 8, laddove dispone che "la S.R.R. è tenuta alla trasmissione dei dati relativi alla gestione dei rifiuti con le modalità indicate dalla Regione, nonché a fornire alla Regione ed alla provincia tutte le informazioni da esse richieste", si interpreta nel senso di attribuire a detto adempimento solo finalità di aggiornamento, a fini statistici e di compliance agli obblighi imposti dallo Stato e dall’Unione europea, dei dati sulla produzione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata, senza che ciò possa essere inteso quale interferenza della Regione e/o della Provincia nella governance delle Società di Regolamentazione dei Rifiuti;
c) l’articolo 14 si interpreta nel senso che l’ottemperanza agli obblighi e ai compiti assegnati dall’Assessorato Regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, la cui inadempienza giustifica l’esercizio del potere sostitutivo, grava unicamente in capo agli enti locali che compongono le S.R.R., senza che detto potere di commissariamento comporti ingerenza, direzione, vigilanza e/o controllo alcuno, immediato o mediato, della Regione sulle predette società consortili, le quali non costituiscono enti strumentali della Regione siciliana.

In pratica, è un emendamento che chiarisce le funzioni delle SRR, le società consortili di raccolta dei rifiuti, dando un'interpretazione autentica della legge, e il cuore forse sta nell'ultima espressione: "Non costituiscono enti strumentali della Regione Siciliana".

Ma perchè Catania presenta questo emendamento? Perchè è esattamente il motivo per cui lui ha perso la causa contro Bica. Secondo il giudice non si sarebbe potuto candidare all'Ars, perchè era presidente della Srr "Trapani Sud" (si sarebbe dovuto dimettere e non lo ha fatto).  Se passa questa legge, invece, cade la causa ostativa alla candidabilità di Catania, perchè l' "interpretazione" dell'Ars sul ruolo delle società consortili salverebbe la sua posizione. 

Dentro Fratelli d'Italia, dopo che è venuto fuori l'emendamento, il clima si è surriscaldato subito. Adesso da più parti si chiede il ritiro della proposta, già votata in commissione, o che quanto meno non arrivi in aula.  Anche se, dalla maggioranza, la proposta, che tra le altre cose, dà ai Sindaci il compito di commissariare le Ato, è vista di buon occhio. 

Giuseppe Bica, dal canto suo, sembra in rotta di collisione anche con Maurizio Miceli, segretario provinciale di Fratelli d'Italia. Oggetto del contendere, la posizione di Miceli, molto dura, contro Mimmo Turano, alleato del centrodestra che però alle ultime amministrative a Trapani stava con l'avversario di Miceli, Tranchida. Qualche giorno fa Bica, dopo le ultime frecciatine di Miceli a Turano, ha inviato un messaggio durissimo al direttivo:  “Le posizioni politiche che il Partito esprime su Turano continuano in un’azione che temo ci porterà a ulteriori figuracce nel momento in cui Turano rimane al suo posto e si fortifica in Provincia, mentre noi collezioniamo sconfitte". Ancora Bica: "Credo che questo argomento e la linea politica di FdI in Provincia di Trapani debbano essere oggetto di valutazioni da parte dell’esecutivo provinciale che il Presidente continua a non convocare. Qui non si discute di nulla, non ci si prepara in maniera adeguata alle prossime amministrative di Mazara e Castelvetrano, men che meno all’eventuale ritorno delle Province, non si organizza il Partito nel territorio, non si analizzano i risultati, a Trapani credo che abbiamo la percentuale più bassa d’Italia, e si continua con indifferenza a seguire il pensiero unico del Presidente infischiandosene degli organismi statutari di FdI. L’unica nota positiva sono i risultati vincenti ottenuti nei comuni dell’Agro-Ericino, merito delle autonome iniziative dei nostri sodali e non certo per le linee politiche provinciali che non sono per nulla esistite se non per imporre assessori della perdente Partanna al neo Sindaco di San Vito lo Capo con buona pace delle bistrattate intelligenze locali. Chiaramente non mi aspetto alcun dibattito negli organismi di competenza vista la loro continuata delegittimazione resa ancora più amara dall’indifferenza del Partito Regionale e Nazionale più volte informati delle inefficienze trapanesi".