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26/07/2023 06:00:00

  E’ un’apocalisse. Gli incendi devastano la Sicilia. Morti e distruzione da Palermo a San Vito

E’ stata l’apocalisse. Le 48 ore più dure, drammatiche, infernali per la Sicilia, assediata dalle fiamme. Da Catania a Messina, a Siracusa, e poi l’inferno di Palermo, con tre morti, di cui due trovati carbonizzati. La discarica di Bellolampo inghiottita dal fuoco, l’allarme diossina. Case, chiese e strutture turistiche devastate dalle fiamme. Il parco archeologico di Segesta andato in fumo. La Riserva dello Zingaro e San Vito Lo Capo. Autostrade chiuse, da una punta all’altra dell’isola. L’aeroporto di Palermo offlimits. Il caldo che raggiunge i 47 gradi, diverse città senza energia. Migliaia di persone costrette a lasciare le proprie abitazioni. Roghi a Siracusa, nei paesi del pedimonte etneo, in provincia di Messina, nei pressi di Taormina, sulle Madonie.

Mai si era conosciuta una emergenza così devastante sul fronte incendi in Sicilia.
Sono stati centinaia gli interventi di vigili del fuoco, protezione civile, forestale e tanti volontari.

I MORTI
Due settantenni trovati carbonizzati in un’abitazione avvolta dalle fiamme a Cinisi vicino all’aeroporto Falcone Borsellino, una donna di 88 anni deceduta a San Martino delle Scale perché il fuoco ha impedito all’ambulanza di soccorrerla, una persona al momento irrintracciabile a Patti. Due forestali ricoverati con gravi ustioni rimediate mentre prestavano soccorsi. Quasi 2 mila sfollati. E’ il parziale e terribile bilancio degli incendi che da oltre 24 ore stanno bruciando la Sicilia, devastando boschi, zone collinari, parchi e centri abitati in diverse parti dell’isola. Roghi ovunque, alcune strade statali sono chiuse, ci sono paesi isolati. A Palermo e nei comuni limitrofi la situazione più grave: l’aria è quasi irrespirabile, il cielo è invaso dal fumo, piove cenere. «Non state all’aperto», è l’avviso diramato dall’Asp rivolto soprattutto alle persone più fragili.

PALERMO
E’ devastante quanto successo a Palermo e provincia. Le fiamme hanno attaccato Monte Gallo, sopra Mondello, già lunedì sera. Poi, la mattina, l’inferno.
Nel corso della giornata diversi roghi hanno preso il sopravvento in diversi comuni del palermitano. Nel capoluogo centinaia di famiglie hanno lasciato le proprie abitazioni. Diverse case sono state attaccate dalle fiamme.
San Martino delle Scale, Monte Pellegrino, la riserva di Capo Gallo e il monte di Pizzo Sella, le borgate marinare di Mondello e Sferracavallo sono le località attaccate dalle fiamme nel capoluogo.

 


Fiamme a Borgetto, Cinisi, Carini. Le Madonie, Cefalù, l’autostrada Palermo Messina.
La gente è stata costretta a fuggire dalle loro case lungo la strada collinare che conduce alla discarica di Bellolampo, dove una vasca esausta è andata in fiamme, minacciando la diffusione di diossina. L'aeroporto di Palermo ha dovuto chiudere temporaneamente a causa del fumo che invadeva le piste, mentre le montagne bruciavano e, in un orrore senza fine, i vigili del fuoco hanno ritrovato due corpi carbonizzati. Il vasto incendio che da ieri sera ha colpito molte zone di Palermo e della provincia ha distrutto quasi totalmente una concessionaria di auto Bmw a Isola delle Femmine (Palermo), la Nuova Sport Car. L'autostrada A29 è stata raggiunta da una grossa nube di fumo nero visibile da km di distanza. Il rogo è stato domato.

 

Le autostrade Palermo-Mazara del Vallo e Palermo-Catania sono state bloccate a tratti, con centinaia di automobilisti intrappolati nei loro veicoli, mentre il termometro segnava 45°C. Un disastro immane che ha sconvolto la città e la sua popolazione. Molte persone hanno perso tutto, le case sono andate in fiamme. 

 

SEGESTA
Per il presidente della Regione, Renato Schifani, c’è una mano criminale dietro al rogo che ha devastato il parco archeologico di Segesta. Le fiamme hanno lambito il tempio ellenico, da pochi giorni riaperto, dopo 20 anni, alla fruizione all’interno. Il vasto incendio ha praticamente mandato in fumo l'area del parco archeologico compreso il punto di ristoro e tutte le zone limitrofe, Pispisa, Mango, contrada Margana, Giacaudo, Conca, Scorciagatto. Il tempio dorico era avvolto dal fuoco. Le fiamme sarebbero partite in prossimità dell’autostrada A29, il tratto è stato chiuso al traffico per diverse ore.

 

 

A Calatafimi in fumo dai 600 agli 800 ettari di bosco e macchia mediterranea.
“Una vera tragedia – dice il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso – Quanto eravamo riusciti a salvare lo scorso anno in una notte è andato completamente distrutto. Siamo profondamente addolorati. Prego ed invito chiunque sappia qualcosa su questa mano criminale, di recarsi presso le sedi opportune per una denuncia circostanziata”.

SAN VITO
Tanta paura a San Vito Lo Capo per i diversi fronti incendiari che hanno interessato le zone limitrofe alla cittadina, la riserva dello Zingaro, il residence Calampiso.
Non ci sono state vittime ma ingenti i danni a San Vito lo Capo, nelle contrade di Cala ‘mpiso, Salce grande, Salce piccolo, Giardinello, Saffaglione e strada comunale Mondello.Oltre alla vegetazione sono andate bruciate anche abitazioni ed è stato necessario evacuare la popolazione dell’intera zona, circa 400 persone che sono state ricoverate al Teatro comunale.
Anche il camping La Pineta è stato minacciato dall’ incendio ed è stato evacuato, ma per fortuna il fuoco non è entrato all’interno della struttura. Gli ospiti del residence Calampiso, 28 persone, sono state evacuate via mare dalla Guardia Costiera.
Disperato l’appello del sindaco di San Vito Francesco La Sala per avere dei mezzi aerei in azione sui roghi. Tra tutti le fiamme sono arrivate fino alla riserva dello Zingaro.

 

 


PANTELLERIA ED ERICE
Un Canadair è stato impegnato nello spegnimento di un incendio di contrada Khamma nell'isola di Pantelleria. Le fiamme si sono sviluppate nello stesso punto in cui già il giorno prima c’è stato un incendio. Il rogo è ripartito dallo stesso punto, alcuni dammusi sono stati lambiti dalle fiamme. La Strada Perimetrale, in zona Khamma è stata chiusa.
Ad Erice un incendio ha interessato il demanio forestale San Matteo, una zona già colpita da un rogo nell’estate del 2021.