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17/10/2023 06:00:00

Sicilia, saltano le nomine nella sanità. Centrodestra spaccato

Doveva essere ieri il giorno buono per riempire le caselle dei manager delle Asp, con un vertice di centrodestra per superare l'empasse. Invece c'è un nulla di fatto. In Sicilia slittano le nomine dei manager della sanità. 

L’accordo che sembrava raggiunto alla fine del vertice di maggioranza convocato dal Presidente della Regione non tiene ma si registra, comunque,  un passo in avanti verso la scelta dei nuovi manager della sanità. Cioè si è fatta una abbondante scrematura, una sorta di short list dalla quale si dovranno trovare le persone giuste. Il dato politico però è che il centrodestra non ha trovato l'accordo, con Forza Italia che avrebbe fatto "saltare" il tavolo. 

Il 31 ottobre dovranno rinnovarsi i manager alla guida delle Azienda sanitarie siciliane, attualmente commissariate.
Totò Cuffaro aveva indicato come criterio quello del sorteggio, avendo prima sottolineato che la DC non ha mai chiesto di prorogare i manager attualmente in carica.


Un metodo, quello del sorteggio, che ha lasciato spiazzati gli altri amici di coalizione. La volontà di Cuffaro era di  “definire una rosa di soggetti rispondenti esclusivamente a rigorosi criteri di merito, professionalità e competenza, accertati sulla base di titoli ed esperienze professionali maturate e formalmente documentate, individuando, infine, i nuovi manager attraverso il metodo del sorteggio”.

A prendere posizione Davide Faraone, parlamentare nazionale di Italia Viva, riconfermato alla guida del partito siciliano, su un post di IV Sicilia entra nel merito della questione: “Credo che rinviare ancora le nomine dei manager della sanità siciliana, oltre il 31 ottobre, sarebbe un pessimo segnale. Significherebbe solo che si è aperto ancora una volta il mercato delle vacche che blocca ogni decisione. Davvero un brutto segnale, ancora di più se in discussione c'è la salute dei siciliani". Così Davide Faraone, parlamentare di Italia Viva. "D'altronde io credo sia tutto molto semplice - aggiunge - la spartizione politica deve lasciare spazio al merito. La riforma per le nomine dei manager della sanità è stata già fatta, nel 2016, governo Renzi, i criteri per selezionare i migliori ci sono, vanno soltanto rispettati. Se poi si mandano a casa tutti quei manager, che in questi anni hanno conseguito pessimi risultati, e vista la situazione della sanità siciliana non sono pochi, la lista è bella e pronta. Sottolineo mandati a casa, non mandati a far danni altrove con una semplice rotazione. È tempo di merito".

Il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca, aveva pure commentato ironicamente l'uscita di Cuffaro sulla nomina dei manager: “Sorteggio per i manager della sanità, perché no? Anzi, we have a dream: sorteggiamo anche quali ospedali chiudere e quali no, risparmieremmo tempo e tavolini ristretti e, probabilmente, faremmo anche meglio del governo Schifani che anche sulla sanità non ne sta azzeccando una”.

Poi De Luca parla di spartizione delle poltrone in Sanità: “Non c'è nulla da fare la lottizzazione della sanità in corso evidentemente sta facendo perdere il senso della misura a gran parte della maggioranza. Il paziente è sparito dai radar della politica per far posto alla spartizione in corso. In una situazione drammatica come quella della sanità siciliana attuale le scelte dei manager dovrebbero essere calibrate e ponderate al millesimo per scegliere i profili adatti per ogni specifica destinazione, considerato che una non vale assolutamente l'altra. Altro che sorteggio, anche se ci rendiamo conto che anche la monetina può tornare utile quando non c'è alcun modo per mettere d'accordo i tanti sponsor politici che, evidentemente, non hanno alcuna intenzione di rinunciare alle proprie pretese”.
Sono 18 le nomine relative ai vertici delle Aziende sanitarie e ospedaliere, per il segretario regionale dem Anthony Barbagallo :“La sanità non è roba loro, in Sicilia infatti si discute di sanità ma si trascura l’elemento principale, la salute dei cittadini e un servizio sempre più carente”. 

“Mentre i pronto soccorsi sono pieni di pazienti sulle barelle abbandonati per ore al proprio destino, i politici siciliani del centrodestra considerano la sanità come luogo per piazzare dirigenti e persone loro affini. Chi addirittura parla di sorteggio, lo fa semplicemente per accaparrarsi la direzione della propria ASP, magari come quella di Agrigento. La sanità deve essere svincolata dalla politica”.

A dichiararlo è il deputato regionale e coordinatore siciliano del M5S Nuccio Di Paola a margine del sopralluogo all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela, nell’ambito dell’iniziativa lanciata proprio dai Cinquestelle SosSanitaSicilia.

“La sanità pubblica è un diritto universale da difendere - sottolinea Di Paola -. Abbiamo iniziato, da Gela, territorio che tanto ha dato in termini ambientali e che quindi è importante che proprio qui vengano soddisfatti i livelli di assistenza dovuta. Da un ospedale che deve essere punto di riferimento per tutto il comprensorio sud della Sicilia e che oggi è deficitario di reparti fondamentali come l’UTIN.
Spero venga aperta prima possibile la nuova rianimazione e nello stesso tempo siano migliorate le condizioni strutturali del pronto soccorso. Tornerò e torneremo periodicamente per continuare a monitorare lo stato di avanzamento e verificare gli altri reparti. Non smetterò mai di ringraziare tutti i medici, gli infermieri ed il personale sanitario che scelgono di prestare la loro professionalità in un ospedale che può avere, e ne sono convinto, tante possibilità di crescita.
Ringrazio tutte le parti presenti questa mattina, continueremo nella nostra azione coinvolgendo quanto più possibile tutti quelli che vorranno difendere la sanità, che oggi è sotto attacco, da chi vuole privatizzarla o renderla un mero bancomat elettorale” - ha concluso il vice presidente dell’Ars.



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