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21/10/2023 06:00:00

Levanzo. Addio al solarium della discordia. Le tappe

Ha tenuto banco per tutta l’estate. Ci sono state proteste, polemiche, interventi della magistratura e delle istituzioni regionali.

Adesso però Levanzo può dire addio ad una costruzione che sapeva di sfregio all’incantevole paesaggio. Così nei giorni scorsi è stato smantellato il solarium della discordia, realizzato dalla ditta Ma.Ce.Tra., il cui titolare è l'ex esponente di Forza Italia, Giuseppe Maurici.
Con la comunicazione alla Capitaneria di porto di Trapani, è stata smontata la struttura la cui realizzazione nei mesi scorsi aveva scatenato le polemiche e le proteste di cittadini, turisti e associazioni ambientaliste. Vediamo di ripercorrere le tappe della vicenda.


I lavori e le prime proteste - Tutto nasce ad inizio maggio, quando la Macetra inizia costruire sulla costa rocciosa di Levanzo un solarium elioterapico per una superficie complessiva di mq. 810,00, cosi distinti: area scoperta mq. 737,05 e area con opere di facile rimozione mq. 70,85,a servizio della struttura alberghiera denominata “ex posto di ristoro di Levanzo – pensione dei Fenici”.
Neanche il tempo di iniziare i lavori che fioccano, comprensibilmente, le prime polemiche per una struttura incastonata tra le rocce, e che modifica pesantemente il paesaggio. Un solarium, tra l’altro, che sarebbe nato non molto distante dagli scarichi fognari che sfociavano direttamente in mare.

 

Il primo sequestro - I titolari garantiscono che è tutto in regola, tutto autorizzato, nel 2020, con apposita concessione demaniale. Nonostante ciò pochi giorni dopo la Capitaneria di porto di Trapani sequestra tutto. 
E’ solo l’inizio. Ne nasce anche una polemica politica, con le accuse al sindaco e agli uffici di non aver controllato a dovere. "La procedura - spiegò il sindaco delle Egadi Francesco Forgione - è iniziata nel 2017 prima del mio insediamento e la concessione demaniale è del luglio 2020, e ha tutti i permessi della Regione”. Forgione avvia in ogni caso i controlli per ciò che competeva al comune.

 

La procura revoca il sequestro - Passa neanche una settimana e il sequestro viene revocato dalla procura di Trapani. "Quello che oggi si vede - affermava dopo il dissequestro Giuseppe Maurici, amministratore della Macetra - è la parte strutturale, ad oggi semplicemente avviata, non definita in tutte le sue parti, che viene realizzata secondo la previsione progettuale condivisa da Genio Civile e Comune di Favignana. Non c'è stata e non ci sarà alcun deturpamento dell'ambiente, per dirlo in maniera chiara, nessuna cementificazione, la struttura sarà legata alla scogliera avviene attraverso l'uso di un particolare ancoraggio chimico anche per facilitare poi la fase di smontaggio, trattandosi di un impianto di solarium che funzionerà solo per il periodo estivo”.

La Soprintendenza ordina di smontare tutto - Ma le cose hanno preso, invece, una piega diversa. Passa ancora qualche giorno e la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Trapani dispone "il ripristino dello stato dei luoghi". Ordina, in sostanza, di smontare tutto “per la difformità tra il progetto realizzato e quanto rinvenuto dai tecnici dello stesso Ufficio". Il Comune delle Egadi, nel frattempo, sospende il permesso a costruire. Ci sono dei pasticci burocratici, come discordanze tra ciò che sarebbe stato disposto dalla Soprintendenza e ciò che prevedeva il Genio Civile.

 

La concessione scaduta - Si scopre poi che il solarium della discordia sarebbe stato costruito con la concessione demaniale scaduta. La concessione de maniale è stata rilasciata il 15 settembre 2020 alla ditta di Maurici. La società ha iniziato a costruire l’opera sugli scogli di Levanzo nel maggio 2023. Stando all’atto ufficiale, la ditta avrebbe dovuto edificare la struttura, e avviare l’attività, entro il 15 settembre 2021. Pena la decadenza della licenza. E anche dalla Regione ordinano alla ditta di smontarlo. Non si mette bene, insomma, per Maurici.
Il caso scalda gli animi di egadini e ambientalisti che protestano: “nessuno tocchi la costa di Levanzo. La vicenda arriva anche in commissione europea.

La Regione revoca la concessione - A luglio 2023 la Soprintendenza conferma la difformità dei lavori, avendo dato parere favorevole per una struttura interamente in legno, compresa la struttura portante e di altezza contenuta (max m 1,50 fronte mare). Gli accertamenti, invece, svolti dalla stessa Soprintendenza hanno rilevato un’altezza di gran lunga superiore (m 4,95) e dunque una difformità evidente e di non poco conto. Nel documento si ricorda che il parere definitivo del Genio Civile, non evidenziava, però, difformità con il progetto approvato a condizione dalla Soprintendenza. Il rilascio della concessione avveniva sulla base dei pareri resi in contrasto, fra loro, nell’utilizzazione di materiali differenti per la struttura portante. Il risultato: la Regione Siciliana annulla la concessione demaniale. Il solarium è da smontare. Maurici non ci sta. Dice di aver rispettato tutte le procedure, che gli enti interessati sapevano e hanno dato l'ok a quello che si stava realizzando. Annuncia ricorso e si definisce "danneggiato" da tutta la vicenda e non esclude esposti alla Procura.

 

 

Ultimo atto -  Ma nelle ultime settimane è stata messa, forse, la parola fine. Il solarium è stato smantellato. Anche perchè, come previsto, sarebbe stata una struttura stagionale.
Il sindaco Forgione e gli egadini hanno esultato per quello che molti prevedevano già essere un obbrobrio.
Nei giorni scorsi il solarium è stato smontato. Ma c’è da vedere cosa succederà la prossima estate.