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20/12/2023 06:00:00

Marsala: come cambia la pista ciclabile, tra polemiche, attacchi e pareri contrastanti

 La pista ciclabile urbana di Marsala, in corso di realizzazione al lungomare, la seconda nella storia della città dopo quella dello Stagnone, è un’opera che sin dall’inizio ha suscitato polemiche e critiche, sia nel dibattito politico ma anche tra i cittadini. In molti, infatti, la ritengono sia mal progettata, pericolosa e a discapito della mobilità urbana.

Nelle settimane scorse da quando sono ripresi i lavori, dopo il lungo stop estivo e autunnale per via della variante, la pista ciclabile ha iniziato a prendere la forma definitiva con le variazioni che hanno scatenato un putiferio di polemiche, in particolare per la zona di Capo Boeo (qui la questione del Tir) e poi a scatenare ulteriormente il dibattito è stata la realizzazione delle doppie corsie ciclabili, nei due sensi di marcia, a partire da viale Isonzo per arrivare fino al porto.

COME ERA PREVISTA - Per capire bene come è cambiata la pista ciclabile urbana, bisogna fare un passo indietro e considerare il progetto iniziale. La “pista urbana” che dal Lungomare Salinella doveva passare per il centro storico e giungere fin oltre il Porto turistico, è lunga 7.265 metri, di cui 4.840 metri a doppio senso di marcia, 2.425 metri a senso unico di marcia rimanendo 200 metri di tipo “promiscuo”.

COME CAMBIA, Lungomare Salinella - A seconda della zona la pista ciclabile cambia, in base alle esigenze e alla dimensioni della sede stradale. Al lungomare Salinella dove ha inizio, come viene definita in gergo tecnico è in “sede propria” e cioè dedicata esclusivamente all’utilizzo dei ciclisti ed è a doppio senso di marcia. Qui come potete vedere dalla foto sotto, c’è un grosso cordolo giallo e nero che separa le corsie per le auto dalla pista ciclabile.

Dai Canottieri a Capo Boeo tra "sede propria" e mista - Dai Canottieri inizia il tratto della pista ciclabile in “sede propria” e senso unico di marcia in direzione porto. Qui a separarla dalla carreggiata destinata agli altri mezzi c’è un cordolo giallo più piccolo che si trova nel mezzo di due linee bianche continue.

A Capo Boeo il tratto misto - Questo tratto prosegue per tutto il lungomare Boeo di fianco all’area del Parco Archeologico e prosegue fino a Capo Boeo, dove inizia un breve tratto che porta fino al curvone con lo spartitraffico, dove la pista ciclabile diventa “mista”, sempre caratterizzata dall’asfalto rosso ma delimitata da una linea bianca tratteggiata, (foto qui sotto) ad indicare il fatto che è percorribile sia dalle bici ma anche dalle auto, proprio come è sempre stato, dunque in questo tratto il nastro d’asfalto rosso serve ad indicare una continuità con il tratto precedente e a richiamare gli automobilisti ad una maggiore attenzione.

Finito il tratto misto di Capo Boeo, la pista ciclabile prosegue fino all’altezza di viale Isonzo in “sede propria” e senso unico di marcia, come nel tratto tra Canottieri e Capo Boeo. Da viale Isonzo e fino al porto, dove era previsto il doppio senso di marcia e in “sede propria” per la pista ciclabile, visto che le carreggiate per il traffico veicolare si sarebbero ristrette troppo, per motivi di sicurezza si è pensato di realizzare questo tratto promiscuo, veicoli e biciclette, con due “corsie ciclabili” ognuna per senso di marcia, una verso il porto e una che, invece, dal porto va in direzione opposta e termina all’inizio di Viale Isonzo.

Da viale Isonzo e in Via Cesare Battisti la pista ciclabile sarà in “sede propria” e a senso unico, mentre in via Isolato Egadi fino al “Bar Vito ai Canottieri”, dove si andrà a chiudere il circuito attorno all’area archeologica, la pista sarà anche qui promiscua. Un altro tratto promiscuo sarà inoltre dalla via Dello Sbarco fino alla via Noto, qui sarà come nel tratto viale Isonzo-Porto, a doppio senso di marcia diviso in due corsie ciclabili.

Accuse e pareri contrastanti, quello del sindaco Grillo - Nei giorni sulla pista ciclabile urbana era intervenuto il primo cittadino Massimo Grillo affermando che “il progetto della pista ciclabile urbana ereditato dalla precedente amministrazione - che definisce pessimo - prevedeva che tutto il lungomare fino alle Cantine Florio diventasse a senso unico per le auto al fine di dare spazio ad una pista ciclabile a due corsie. Noi siamo riusciti ad evitare tutto questo con un intervento alla regione, pertanto grazie alle varianti da noi approvate il lungomare rimarrà a doppio senso per le automobili". Qui il video del sindaco:

 

L’ex sindaco Di Girolamo: “Grillo dice bugie sulla pista ciclabile” - Sulle affermazioni del sindaco Grillo secondo cui il progetto della pista ciclabile urbana redatto dalla precedente amministrazione prevedeva un senso unico di marcia: questa la replica di Di Girolamo: “Il sindaco Grillo dice anche che era previsto nel progetto un senso unico di marcia delle auto: falso, falso, falso quanto una grandissima casa. Nessuno aveva previsto un senso unico di marcia. Non capisco perché ha tirato fuori questa cosa, forse per coprire questa porcata che hanno fatto? Il senso unico di marcia non era previsto, era previsto un doppio senso di marcia e ci stava benissimo. Dovrebbe dire dove l'ha visto scritto, sarebbe opportuno farlo vedere. Qui l'intervista di Alberto Di Girolamo:

 

Per Paolo Ruggieri, ex vice sindaco della giunta Grillo, la pista ciclabile urbana è un disastro - "E' un disastro di cui per qualche decennio dovremo tener conto. Solo in viale Isonzo sono 74 i posti auto che verranno a mancare. Un pista ciclabile con doppia corsia e con tanti attraversamenti e intersezioni. Mi chiedo ma questo progetto dov'era, è stato presentato questo progetto a San Pietro, dopo la mia revoca?". (potete leggere qui).