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22/12/2023 06:00:00

Vito Torrente: "Ecco perchè mi sono dimesso da assessore a Mazara"

 Vito Torrente, ormai ex assessore di Mazara, senza girarci attorno: perché si è dimesso 48 ore fa?

Perché la politica per me è una cosa seria, essere presente in giunta non è occupazione di poltrona ma un alto momento di lavoro per la collettività. Sono rimasto un anno e due mesi, ho dato tutto quello che potevo dare, senza sosta e senza guardare orari e giornate festive. Questo però non basta. Qualcuno potrebbe pure strumentalizzare le ragioni delle mie dimissioni e non lo consentirò, per cui lo dico io.

E ci dica, perché si è dimesso?

Non è possibile continuare a lavorare avendo un consiglio comunale che non è collaborativo, con una maggioranza che non esiste. L’opposizione fa il suo ruolo, è normale. Quello che non è normale è quando si blocca una città intera per personalismi e individualismi, solo perché si pensa che la giunta sia in campagna elettorale. Spiace dire che non è così. Questa giunta, tutti uno per uno gli assessori, ha lavorato senza mai perdere di vista obiettivi fondamentali per la città, alla campagna elettorale non ci abbiamo nemmeno pensato se non in funzione di quello che poteva essere il programma per i prossimi 5 anni, quindi in continuità.

Ma ci si dimette per il consiglio comunale? I sindaci e le giunte sono messi così male un pò ovunque…

Io vivo il territorio e il mio impegno con passione, sono uno che subisce le critiche e ne fa punto di forza e anche motivo per fare meglio ma non mi piace quando il mio lavoro viene bloccato da chi, in consiglio comunale, dovrebbe appoggiare e tutelare questo sindaco, fare scudo, e invece non si presenta nemmeno in aula o peggio fa cadere il numero legale.

Sono accuse pesanti, non crede?

Me ne assumo la responsabilità. La politica non è fatta di individualismo e personalismo, non si guarda al proprio orticello, non ci si candidata per quello. Oggi assistiamo, invece, al mercimonio della politica. I consiglieri arrivano in aula, poi vanno via quando vogliono, però sono presenti in tutte le commissioni, guarda caso. La mancanza di rispetto è verso l’amministrazione? No, è verso tutta la città, verso chi li ha votati ed eletti per poi farsi i fatti propri.

Senta, non è che se l’è presa per la mancata surroga?
Chi afferma questo è in malafede, peraltro lo prevede la norma. Se poi non si vuole sostituire il consigliere Giovanni Iacono, a cui auguro di tornare in consiglio e in politica più forte di prima, allora non si proceda più ad alcuna convocazione e lo si faccia il consiglio direttamente ad aprile. Così scopriamo le carte direttamente in campagna elettorale.

Lei ha messo la firma in questa giunta a diverse opere, non si pente di avere lasciato?

Sono abituato a guardare avanti, però mi piace ricordare che in un anno e due mesi io ho messo la firma su tantissimi progetti, abbiamo intercettato tanti finanziamenti, siamo riusciti a donare alla città angoli che prima erano abbandonati, e poi ancora le fognature, l’illuminazione, l’asfalto di strade, l’impegno sul Ponte Arena seppure di non mia competenza. Il porto canale e il suo dragaggio atteso da 10 anni e solo grazie a noi venuto alla luce, nonostante noi siamo solo l’ente intermedio. Ma cosa posso ricordare ancora? Villa Jolanda, la sua illuminazione, il restauro dell’Arco Normanno. L’elenco è troppo lungo, mi permetto però di ringraziare i tecnici e gli uffici che sono stati attenti e bravissimi nonostante poche forze presenti. In un’altra intervista ho voluto lanciare una provocazione nel dire che sono fannulloni, tra questi impiegati c’è tanta gente seria e capace.

Lascia anche il sindaco Quinci?

No, questa è un’altra fesseria che i detrattori metteranno in giro e io sorrido. Salvatore Quinci è stato ed è un buon amministratore, ha la lungimiranza di andare oltre e di intercettare le primarie necessità. Guarda ad una città europea e vivibile. Io continuo a sostenere la sua amministrazione oggi e anche in campagna elettorale. I mazaresi non possono guardare altre figure, non possono tornare indietro. Devono avere il coraggio di confermare alla guida della città Quinci, perchè altrimenti si vanificherebbe ogni sforzo finora fatto.

Lei è già in campagna elettorale?

Io ci sono in politica dal 1989, quella però fatta con rispetto pure dell’avversario, che si batte con le armi dei programmi e del consenso non con la macchina del fango. E come sempre anche nel 2024 farò la mia parte, per la collettività e senza alcun tipo di personalismo.

 Rossana Titone