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13/02/2024 06:00:00

Il mio Sanremo, i miei vincitori

di Katia Regina -  Luigi Tenco ha scritto solo canzoni tristi, perché... quando sono felice esco – diceva.

Negli anni del boom economico non c'era spazio per gli amori tristi, complicati, l'ubriacatura del benessere si spargeva democraticamente su tutte le classi sociali. In finale andava, quella maledetta finale, andava Io tu e le rose. Tenco ha sbagliato il suo tempo, in questo Sanremo avrebbe vinto almeno l' ambìto premio della critica. L'amore cantato nelle canzoni di quest'anno è quasi sempre quello finito, disperato:

lasciami stare nel tuo temporale se grandini/Tagliami il cuore se vuoi con un paio di forbici

Per me l’amore è come un proiettile/Prendi la mira baby click boom boom boom

Io non so come si controllano le emozioni/Non basterà se ti scrivo una lettera questa è l’ultima/Capiscimi

Lo sai che sei un proiettile nel cuore però avevo il giubbotto/E lo sai, cercarti è un po’ come aspettare ad un semaforo rotto

L’amore spacca il cuore a metà/Ti lascia in coma dentro il solito bar/Prendo qualcosa se qualcosa non va /E prendo a pugni lo specchio io non ci riesco a cambiare chi vedo riflesso/Il tuo cuore è di plastica e starti vicino è autodistruttivo

Col cuore che ho spremuto come un dentifricio/E nella testa fuochi d’artificio/ Prima ti dicono basta sei pazza e poi/Poi ti fanno santa

Nella categoria della disillusione:

Sinceramente quando quando quando quando piango/Anche se a volte mi nascondo/Non mi sogno di tagliarmi le vene

La complicità:

Se non sei con me In mezzo al temporale abbiamo unito i nostri lividi come due oceani indivisibili /E vincerò solo con te tutte le guerre dentro me/Impareremo a cadere

L’ironia:

Mi han detto punta al sole ma non come Icaro/Ma se morirò da giovane/Spero che sia dal ridere

Ma i testi delle canzoni di questa edizione di Sanremo possono mettere in difficoltà quanti provano a suddividerli per categoria:

Un ragazzo/Incontra una ragazza/La notte poi non passa/Vedrai non finirà/Serve un’idea

Più del pane

Categoria geniale:

E anche se lentamente cado giù/Da un grattacielo/Durante il volo/Piano dopo piano/Mi ripeto/Fino a qui tutto bene

Perché Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio.

Citazione del film di Kassovitz L'Odio

Qualcuno lo ha detto meglio:

Vorrei dirti resta, si ti prego resta ma grido vattene

Francesco Guccini Canzone delle domande consuete

Non andare/Vai/Non restare/Stai/Non parlare/Parlami di te

In questa categoria potrebbe rientrare anche il testo della canzone di Fiorella Mannoia, ma in questo caso vale la pena citare Picasso: i bravi artisti copiano, i geni rubano . Ebbene l'operazione di adattamento del noto Inno a Iside merita un premio, peraltro vinto proprio per il testo. È stata un'intuizione geniale quella di cambiare le parole pur restando fedele al senso dell'Inno citato. Il ritmo accattivante poi ha fatto il resto. Se l'avesse cantata con un registro più austero avrebbe appesantito il tutto, rischiando di passare per la solita lagna femminista. Eccone un breve accenno dell'originale:

Perché io sono la prima e l’ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine


Categoria vincitori:

Angelina Mango la sa lunga. Brava è brava, al punto di prevedere pure nel testo cosa sarebbe successo nel momento della premiazione:

Se rischio di inciampare almeno fermo la noia

 

I miei vincitori:

Ghali: Casa mia, senza se e senza ma. Dire la verità non può essere un'incitazione all'odio

Figli di un deserto lontano/Zitti non ne posso parlare/Ai miei figli cosa dirò
Benvenuti nel Truman show/Ma, come fate a dire che qui è tutto normale
Per tracciare un confine/Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane/Non c’è mai pace

Ma non voglio chiudere con la pesantezza di questi versi, anche se sarebbe giusto farlo.

Mi concedo una divagazione, un fuori tema, anzi fuori concorso. La prima mondiale in televisione di un balletto eseguito da diciotto danzatori del Béjart Ballet di Losanna, il Boléro di Ravel, in diretta e senza neppure avvisare i telespettatori, come si fa quando si trasmettono immagini che possono impressionare le persone più sensibili, è stata una rappresentazione vivente del kamasutra. Il vincitore di questa edizione del Festival di Sanremo è: Roberto Bolle, e dirò di più, non bolle solo lui. Ops.

Katia Regina



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