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04/03/2024 12:10:00

L'Autonomia differenziata e l'attuazione dello statuto siciliano

 Autonomia differenziata. È nell'agenda politica nazionale dopo la richiesta delle regioni Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. Il Disegno di Legge approvato al Senato prevede la concessione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in relazione alle materie del terzo comma dell'articolo 117 e tre materie indicate dal secondo comma dello stesso articolo che sono: l'organizzazione della giustizia di pace, norme generali sull'istruzione e tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali. Il Ddl all'articolo uno garantisce l'unità nazionale, il rispetto dei principi di unità giuridica ed economica, di coesione sociale e territoriale, tenendo conto dell'insularità, nonché dei principi di indivisibilità, autonomia, sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e il principio solidaristico contemplato nella Costituzione.

Assicura i Livelli Essenziali di Prestazioni, che indicano la soglia costituzionalmente necessaria per rendere effettivi questi diritti su tutto il territorio nazionale e per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale. L'articolo 3 fissa le materie dei LEP e delega il governo a determinarli. Queste materie includono norme generali sull'istruzione, tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali, tutela e sicurezza del lavoro, istruzione, ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi, tutela della salute, alimentazione, ordinamento sportivo, governo del territorio, porti e aeroporti civili, grandi reti di trasporto e di navigazione, ordinamento della comunicazione, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia, valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali.

Inoltre, l'articolo 119 della Costituzione, comma tre, stabilisce: "La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante". Si ricorda che la Sicilia gode dell'autonomia differenziata dal 1948 essendo regione a statuto speciale. Per questa ragione, il 71% dell'IRPEF, il 100% dell'Ires e il 36% di Iva restano nell'isola. Lo Stato paga le spese per la giustizia, le forze dell’ordine, le infrastrutture di carattere nazionale, i servizi Inps, la macchina politica, amministrativa statale, la metà del servizio sanitario e recupero di 600 milioni d'euro annui di accise. Anche se bisogna rammentare che tutti i tributi spettano alla regione, perché stabilito dall'articolo 36 dello statuto che recita: "Al fabbisogno finanziario della Regione si provvede con i redditi patrimoniali della Regione e a mezzo di tributi, deliberati dalla medesima. Sono però riservate allo Stato le imposte di produzione -accise- e le entrate dei tabacchi e del lotto.
Piuttosto che protestare perché gli altri vogliono ciò che la Trinacria e le altre regioni a statuto speciale hanno, la classe dirigente politica siciliana deve chiedere al governo nazionale l'attuazione completa dello statuto e non sprecare le risorse in dotazione."

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-13 00:00:00
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