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25/04/2024 08:29:00

Marsala, ancora un processo per Minolfo

Ancora un processo per il 25enne marsalese Giacomo Minolfo, che a fine maggio 2021 era stato condannato a tre anni di reclusione dal Tribunale (presidente del collegio: Alessandra Camassa) per maltrattamenti in famiglia, violenza privata e lesioni personali, mentre è stato assolto dalle accuse di violenza sessuale e sequestro di persona (segregazione tra le mura di casa). Per gli ultimi due reati, comunque, era stato lo stesso pm Marina Filingeri, che aveva chiesto 3 anni e 7 mesi, ad affermare in dibattimento non sono stati provati.

A denunciare Minolfo era stata l’ex fidanzata e compagna convivente, S.C., di quasi due anni più grande di lui. Per questo processo si attende la pronuncia della Cassazione.

Stavolta, invece, Minolfo deve difendersi dalle accuse di tentata estorsione e minacce. A denunciarlo, ancora una volta, è stata una ragazza con cui aveva una relazione sentimentale. I fatti contestati si riferiscono al 2023. Il processo è stato avviato davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala. A difendere Giacomo Minolfo è l’avvocato Cristoforo Maggio (nel primo processo, il suo legale era invece Fabio D’Anna). Nel processo, evidenzia l’avvocato Maggio, “si cercherà di accertare come sono andati davvero i fatti, tenendo anche in considerazione che nell’udienza preliminare davanti al gup la giovane che aveva sporto la denuncia ha detto di voler ritirare la querela”. Ma ci sono reati per i quali la macchina della giustizia, dopo essere stata messa in moto, non può essere più fermata. E’ possibile ritirare la querela solo per i reati meno gravi, ma non per quelli che la legge considera un vulnus per la società. Nel caso specifico, la difesa cercherà di provare che Minolfo voleva solo rientrare in possesso di una piccola somma (pare alcune centinaia di euro) che aveva anticipato o speso per la fidanzata. 



Giudiziaria | 2024-05-07 07:30:00
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