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11/05/2024 07:00:00

Marsala: accusato di diffamazione, assolto ex socio delle Cantine Paolini

 “Veleni” in seno ad una cantina sociale marsalese, con espulsione (poi annullata dalla magistratura) e denuncia (ma con successiva assoluzione) di un socio accusato di avere diffamato il presidente. La querelle si è consumata in seno alla cantina sociale Paolini, il cui presidente, Gaspare Baiata, si era sentito leso nella sua reputazione dalle dichiarazioni di un socio, il salemitano Raffaele Maltese. Dichiarazioni riportate a Baiata da un altro socio che Maltese aveva incontrato per strada a Marsala. Baiata aveva, quindi, chiesto e ottenuto l’espulsione del presunto diffamatore dalla cantina. Poi, lo aveva anche querelato anche in sede penale. In entrambi i casi, però, i giudici non gli hanno dato ragione.

Nel 2019, infatti, la quinta sezione civile del Tribunale di Palermo, competente in materia di impresa, ha annullato la delibera con cui, il 20 luglio 2017, la Cantina Paolini aveva espulso il socio salemitano, per altro tra i più rilevanti conferitori di uva, condannando la cooperativa vinicola a pagare le spese di lite (4 mila euro). Poi, fu il socio a decidere di lasciare la cantina, portando dalla successiva vendemmia le sue uve altrove. Ormai non ci poteva essere più feeling con il vertice aziendale. Lo scorso 27 febbraio, invece, il giudice di pace del Tribunale di Marsala, Alberico Pellecchia, ha assolto il Maltese anche dall’accusa di diffamazione (“il fatto non sussiste”).

La sentenza, non appellata, ormai è definitiva. A difendere l’imprenditore agricolo salemitano è stato l’avvocato Erino Lombardo, che ha dichiarato: “La querela del presidente Baiata della cantina Paolini contro il dottor Maltese è risultata totalmente
infondata e potrebbe definirsi temeraria. Il Maltese, infatti, è stato prosciolto dall’accusa di diffamazione con ampia formula liberatoria e la sentenza è definitiva. Il Maltese valuterà di ricorrere in sede civile per risarcimento danni per l’ingiusta accusa mossagli”. Nel processo, il presidente della cantina si era costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Paolo Baiata. I
fatti contestati all’imprenditore agricolo salemitano risalivano al luglio 2017, quando, avendo incontrato a Marsala, in via Ernesto Del Giudice, nei pressi dell’ex sportello della Camera di commercio, dove si era recato per una pratica burocratica (ma lo sportello era stato chiuso alcuni mesi prima), incontrò casualmente un altro socio della cantina.

E con questi si mise a parlare. Nel corso della conversazione, secondo quanto dichiarato dal socio che andò poi a riferire al presidente Baiata, Maltese avrebbe espresso timori circa possibili “infiltrazioni mafiose – si legge nel capo d’accusa – giro di soldi e riciclaggio di denaro sporco”. Il socio salemitano ha sempre negato di avere fatto queste affermazioni, mentre il giudice Pellecchia, nelle motivazioni, ha evidenziato che, in ogni caso, per configurarsi il reato di diffamazione è necessario comunicare con più persone. E che, inoltre, nessuno dei passanti aveva ascoltato quella conversazione.