È di due giorni fa la pubblicazione del Decreto “Aree Idonee” del Ministro dell’Ambiente, a partire dal quale le Regioni hanno 180 giorni per individuare le aree per ospitare le rinnovabili. La Sicilia, regione a Statuto Speciale con competenza in materia, con propria norma, dovrà individuare aree idonee, aree non idonee, aree vietate ed aree ordinarie.
Cristina Ciminnisi del M5S ha depositato una interrogasione su aree idonee alle energie rinnovabili in Regione. "La Regione Siciliana governi il cambiamento ed il passaggio alla nuove risorse energetiche e all’economia green", esorta la deputata trapanese.
La Sicilia sarà 'batteria d'Europa'?
L'Assemblea Regionale Siciliana è chiamata a prendere decisioni cruciali per il futuro energetico dell'isola. Un documento ufficiale (N. 0000) sollecita un cambio di rotta nella gestione degli impianti a energia rinnovabile, sottolineando la necessità di tutelare il paesaggio, l'ambiente e l'economia locale.
Negli ultimi anni, la Sicilia ha visto una proliferazione incontrollata di progetti eolici e fotovoltaici, trasformandosi nella cosiddetta "batteria d'Europa". Tuttavia, questo sviluppo è avvenuto a caro prezzo, con un consumo di suolo irreversibile e un impatto paesaggistico significativo, anche in provincia di Trapani.
Molti progetti sarebbero stati approvati nonostante i pareri negativi della Soprintendenza, sollevando dubbi sulla legittimità delle procedure e sulla corretta applicazione delle normative.
L'interrogazione del M5s
"Da anni il Governo Regionale assiste inerme alla realizzazioni di impianti eolici e fotovoltaici, subendo quasi passivamente le scelte degli investitori che arrivano nell’isola perché terra di vento e di sole, naturalmente vocata alle rinnovabili. È giunto il momento di governare i processi di trasformazione della nostra terra. La Regione Siciliana sia protagonista individuando le aree idonee da destinare agli impianti per le rinnovabili, contemperando le esigenze di una indispensabile transizione energetica con la tutela del paesaggio e di produzione agricola".
È questo lo spirito, con cui la deputata trapanese, Cristina Ciminnisi, ha presentato, prima firmataria del gruppo M5S, un’interrogazione in cui si chiedono chiarimenti sulla individuazione in Sicilia delle aree idonee e di quelle non idonee per l’installazione degli impianti ad energia rinnovabile.
"Le energie rinnovabili – afferma la deputata trapanese – sono l’unica alternativa possibile alle fonti fossili, ancora predilette da questo Governo di centrodestra. Ci auguriamo, invece, che la Regione si faccia trovare pronta a pianificare, come indicato nel recente Decreto Aree Idonee, l’uso del suolo di concerto con i Comuni e le comunità locali. La transizione energetica non implica affatto che vengano calpestate le esigenze di tutela del paesaggio e dell’economia locale, il patrimonio culturale, agricolo e forestale, ma è un processo che va favorito e saputo accompagnare. Per questo saremo vigili sulla corretta applicazione delle normative nazionali e regionali ai progetti eolici e fotovoltaici già autorizzati".
Ecco cosa prevede il documento N 0000
Il documento N. 0000 chiede un intervento urgente su diversi fronti:
- Revisione delle normative: adeguare le leggi regionali alla normativa nazionale e potenziare la Commissione Regionale per l'attuazione del Decreto interministeriale 10.09.2010.
- Aggiornamento del PEARS: rivedere il Piano Energetico Ambientale Regionale alla luce delle nuove direttive europee e del mutato quadro normativo.
- Criteri più rigorosi: definire norme dettagliate sui requisiti degli impianti agrivoltaici ed eolici, considerando l'impatto paesaggistico e ambientale.
- Valutazione dei progetti: verificare la legittimità dei progetti già autorizzati e in corso, soprattutto nella provincia di Trapani, e sollecitare eventuali adeguamenti.
- Pianificazione partecipata: coinvolgere gli enti locali nella pianificazione delle aree idonee e non idonee, tenendo conto delle peculiarità di ogni territorio e delle competenze regionali in materia di paesaggio.
- Compensazioni economiche: valutare la possibilità di indennizzare i territori maggiormente colpiti dal consumo di suolo e dal depauperamento delle risorse.
La transizione energetica è una necessità, ma deve essere realizzata in modo sostenibile, rispettando il patrimonio naturale e culturale della Sicilia. L'isola non può più essere sacrificata sull'altare dell'energia pulita senza un'adeguata pianificazione e senza considerare le esigenze delle comunità locali.