Trapani:una ventata d'aria fresca o solo fumo negli occhi? Il caso delle canne fumarie
Basta fumi e odori molesti in centro storico a Trapani. Il Comune proroga la sperimentazione di sistemi alternativi alle tradizionali canne fumarie, promuovendo tecnologie sostenibili che promettono di migliorare la qualità dell'aria. Una promessa che non assicura alcuna garanzia, nonostante i risultati.
E' l'Ispra, l'ente italiano per la protezione ambientale, a confermare che, sebbene non sempre perfetti, i sistemi a carboni attivi sono comunque una scelta preferibile rispetto all'installazione di canne fumarie in contesti dove queste non sono praticabili.
Non tutti, però, sono convinti che questa sia la panacea tanto attesa, e la tempistica di questa iniziativa solleva più di qualche dubbio.
Un Futuro Più Green o Solo un'Illusione?
I nuovi sistemi di aspirazione e filtraggio, basati sulle nuove tecnologie, servono a catturare e neutralizzare fumi e odori alla fonte. Questo, almeno sulla carta, vorrebbe garantire un'aria più pulita e respirabile per tutti, con l'addio all'odore di fritto che aleggia per le stradine e ai fumi fastidiosi che invadono i tavolini all'aperto.
Questo nuovo approccio è stato reso possibile grazie a una revisione del regolamento comunale, che ora permette l'installazione di questi sistemi avanzati anche in contesti dove le tradizionali canne fumarie non possono essere utilizzate, come nelle vicinanze di edifici storici o in spazi con vincoli architettonici.
Ma se a trarne beneficio sono residenti, turisti e commercianti, perché promuovere un'iniziativa così importante solo a fine stagione? Questa la domanda in molti hanno posto con l'estate ormai agli sgoccioli e gran parte dell'afflusso turistico è già diminuito.
I dubbi dei ristoratori: tra costi e manutenzione
Federico Dessì, proprietario di uno dei pub più frequentati dalla movida trapanese, si dice favorevole all'iniziativa: "Sono pienamente d'accordo con questa iniziativa per eliminare gli odori provenienti dalle cucine. La situazione attuale è insostenibile, sia per i commercianti che per i clienti. È assurdo che nel 2024 ci siano ancora cappe illegali e pochi controlli in città". Eppure, in molti riconoscono che il sistema, vicino al suo locale, non sembra sempre funzionare al meglio. Ma il problema non è solo di efficacia.
Nel mirino di molti ristoratori, i costi e la manutenzione del sistema a carboni attivi. I filtri devono essere sostituiti ogni 30-40 giorni, con una spesa che varia tra i 100 e i 300 euro per ogni cambio. Un impegno finanziario che non tutti sono pronti ad affrontare, soprattutto considerando che, nonostante tutto, gli odori continuano a persistere. "Ho provato questo sistema, ma l'ho abbandonato perché troppo dispendioso", confessa un ristoratore che preferisce rimanere anonimo.
Il paradosso delle distanze: un'opportunità mancata?
Acclarato che l'introduzione dei filtri a carboni attivi sembra offrire una valida alternativa, ma è poi così necessaria? Questo sistema sostituisce le canne fumarie, laddove queste non siano installabili per mancate autorizzazion. C'è chi sottolinea un problema strutturale: la distanza minima dalle finestre richiesta per l'installazione delle canne fumarie.
"A Trapani, è necessaria una distanza di 20 metri, una misura estremamente penalizzante per chi opera nel centro storico - afferma Giuseppe Razza, tecnico del settore - In altre parti d'Italia, la distanza è di soli 10 metri. Una piccola modifica al regolamento edilizio potrebbe risolvere questa situazione".
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