Con l’arrivo della bella stagione cresce la richiesta di barman nei locali e nelle aziende del nostro territorio, desiderosi di offrire ai clienti un'esperienza di mixology di alto livello. Tuttavia, in provincia, i barman più esperti sono già impegnati, rendendo necessaria la formazione di nuove figure professionali per rispondere alla crescente domanda.
A prima vista, il mestiere del barman potrebbe sembrare semplice: versare liquidi con attenzione in un bicchiere. In realtà, il bartending è un’arte complessa e sfaccettata. Oggi, questa professione sta vivendo un periodo di grande successo, complice la diffusione della cultura del buon bere miscelato, che ha conquistato sia le nuove generazioni sia gli habitué.
L’industria del bar è in fermento: la comparsa di nuovi distillati, il boom del gin con la moltiplicazione delle etichette, la riscoperta del vermouth e l’aumento delle acque toniche di qualità sono segnali inequivocabili di un settore in continua evoluzione.
Il Bar e Food Manager Escoffier Daniele Giancontieri, sottolinea l’importanza di valorizzare il territorio attraverso la selezione dei prodotti. «Dobbiamo puntare sui nostri prodotti locali, perché sono ciò che ci distingue nel mercato» afferma.
In Sicilia, infatti, vengono prodotti gin di altissima qualità, distillati con botanicals locali che racchiudono l’essenza autentica dell’isola. Tra gli ingredienti più pregiati troviamo l’arancia dolce e amara di Catania, il limone di Siracusa, il mandarino tardivo di Ciaculli, il pistacchio di Bronte, la mandorla di Noto, il sesamo di Ispica, la carruba di Ragusa e il gelsomino. Il processo di produzione segue metodi artigianali: le botaniche vengono infuse in soluzione idroalcolica e poi distillate in small batch con alambicchi in rame alimentati ad alta fiamma, preservando al meglio aromi e purezza. Il risultato è un gin dal gusto raffinato, con un perfetto equilibrio tra agrumi e spezie locali.
«La formazione è parte integrante e fondamentale della mia missione – prosegue Giancontieri –. Un vero professionista non deve solo sapere come preparare un drink alla perfezione, ma anche conoscere i prodotti che utilizza, raccontarne la storia, il metodo di produzione e le caratteristiche organolettiche.» Tuttavia, il ruolo del bartender non si esaurisce dietro il bancone: la gestione di un locale, l’ottimizzazione dei profitti e la creazione di un team affiatato sono competenze indispensabili.
Per Giancontieri, il bartender del futuro sarà una figura polivalente, capace di operare nella mixology, nel servizio del caffè e nella gestione della sala, garantendo flessibilità e professionalità in qualsiasi fascia oraria. «Il mercato chiede professionisti che comprendano il bar business. Un bartender che non conosce il costo delle bevande che serve e non sa calcolare il drink cost non avrà mai piena consapevolezza del suo ruolo. Al contrario, un responsabile di bar coinvolto nella gestione economica e capace di ottimizzare le risorse diventa un vero asset per l’azienda, aiutando a incrementare vendite e profitti, riducendo sprechi e massimizzando i guadagni.»
Il futuro del bartending passa attraverso la formazione e la valorizzazione del territorio: un mix perfetto di tecnica, passione e conoscenza del business.