Nuovi aggiornamenti sul cadavere trovato questa mattina nelle acque del porto di Mazara del Vallo, nei pressi di Piazzale Quinci. La Guardia Costiera ha coordinato le operazioni di recupero del corpo senza vita di un uomo, avvistato intorno alle 8:45 a circa 30 metri dalla banchina.
Il recupero del cadavere
Dopo la segnalazione, la macchina dei soccorsi si è immediatamente attivata, con l’invio di personale della Capitaneria di Porto, supportato da una motovedetta e dal Nucleo di Polizia Marittima. Inizialmente, l’intervento è stato trattato come un’operazione di soccorso, finché non è stata accertata la morte dell’uomo.
Con l’ausilio di una piccola imbarcazione, i soccorritori hanno recuperato il corpo, trasportandolo in banchina. Sul posto erano già presenti i Carabinieri, i Vigili del Fuoco e il personale del 118, che non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
L’identità dell’uomo e le ipotesi
Dai documenti ritrovati negli indumenti, l’uomo è stato identificato come un cittadino tunisino nato nel 1955. Un particolare inquietante ha attirato l’attenzione degli investigatori: il cadavere presentava una cima legata a una gamba, alla cui estremità era attaccata una borsa riutilizzabile con dentro un grosso mattone in tufo, utilizzata probabilmente per appesantire il corpo.
L’ipotesi del gesto estremo
L’ispezione medico-legale ha evidenziato la possibilità che si sia trattato di un suicidio, ma gli inquirenti della Procura della Repubblica continueranno gli accertamenti per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Resta il dolore per una morte che scuote la comunità di Mazara del Vallo, mentre le autorità cercano di ricostruire gli ultimi momenti di vita dell’uomo per comprendere cosa possa averlo spinto a un gesto così estremo.