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05/03/2025 18:20:00

"Giustizia e IA: serve efficienza, non solo separazione delle carriere"

 Caro direttore, leggendo “Gli agenti patogeni che opacizzano la giustizia giusta” di Michele Maggio, emerge chiaramente che la riforma, voluta dall’attuale governo sulla separazione delle carriere dei magistrati, è un’arma potente di distrazione di massa.

Serve a concentrare l’attenzione sullo scontro fra potere politico e quello giudiziario e serve a evitare al tempo stesso di affrontare i veri problemi che attanagliano la giustizia, come la crisi dell’organizzazione degli uffici e la carenza atavica del personale amministrativo, che è chiamato a coadiuvare la macchina giudiziaria nel suo insieme.

Fatta questa premessa, non è difficile rispondere alla domanda se l’avanzata dell’intelligenza artificiale potrà essere d’aiuto alle decisioni giudiziali? E’ sacrosanto affermare che la giustizia giusta non ha bisogno “di passione, di giustizialismo o di garantismo” o di “spirito vendicativo”, come è bene spiegato nella lettera. Bisogna utilizzare e potenziare adeguatamente le risorse umane e l’innovazione tecnologica, compresa l’inedita prorompente avanzata I. A. Questa è l’unica strada da seguire per mettere il giudice nelle condizioni di emettere una sentenza giusta evitando sia i danni morali e materiali, derivanti da un processo infinito e traumatizzante, sia quelli che incidono negativamente sul bilancio dello Stato che sono sempre in forte crescita e incapaci di indicare un’ inversione di tendenza più che mai indispensabile.


Filippo Piccione