Nei prossimi giorni partirà la pulizia intorno alle vasche che contengono il materiale dragato dal fondo del porto canale e dalla foce del fiume Màzaro, a Mazara del Vallo, nel Trapanese, con il conferimento dei rifiuti in discarica.
L’annuncio, l’ennesimo in questi anni, è stato proferito pochi giorni fa, nella prima riunione del tavolo tecnico istituito su iniziativa della Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico guidata dal presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, per superare la situazione di impasse negli interventi e accelerarne la ripresa. Nel corso dell'incontro, che si è svolto nella sala giunta del Comune di Mazara, sono state affrontate tutte le problematiche connesse a un intervento atteso da anni e con unico obiettivo: lo sblocco dei lavori avviati e poi sospesi a febbraio del 2024 e, quindi, fermi da un anno esatto.

«Il nostro impegno - commenta il presidente Schifani - è rivolto ad affrontare e risolvere le criticità emerse negli anni e che hanno rallentato le opere. Siamo pienamente consapevoli dell'importanza di mitigare il rischio idrogeologico nell’area e di accelerarne il recupero ambientale».
Alla riunione erano presenti: il sindaco, Salvatore Quinci, il soggetto attuatore della Struttura commissariale, Sergio Tumminello, il comandante della Capitaneria di porto di Mazara del Vallo, Raffaele Giardina, i rappresentanti dell’impresa aggiudicataria Ares srl, il presidente dell’associazione Pro Capo Feto, Vincenzo Sciabica, il responsabile unico del procedimento, Giovanni Coppola, il direttore dei lavori, Pietro Viviano, degli assessori Giampaolo Caruso e Vito Torrente, rispettivamente con delega all’Ambiente e Protezione civile e ai Lavori pubblici, i dirigenti tecnici dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico.
È stato stilato un cronoprogramma con le attività da attuare per il recupero e la riqualificazione del bacino fluviale, in un’area a forte vocazione naturalistica. L’intervento agevolerà il normale deflusso delle acque del fiume Màzaro. Da un punto di vista tecnico, sarà aumentata la profondità dei fondali. L’opera produrrà inoltre notevoli benefici alle condizioni generali di navigabilità del fiume e questo per una maggiore sicurezza delle manovre di ingresso, transito e ormeggio delle navi.
L’ultimo atto, dell’infinita procedura propedeutica al dragaggio del porto canale, si era avuto i primi di ottobre dello scorso anno con l’effettuazione di nuovi rilievi batimetrici - utili al fine di riattivare le operazioni.
La società Geonautics s.r.l. aveva, infatti, effettuato le indagini di profondità, con i relativi rilievi batimetrici, del porto canale di Mazara del Vallo in nome e per conto della società “ARES s.r.l.”. In pratica si era effettuata una mappatura del fondale del porto canale di Mazara del Vallo.
Sul rischio di un danno ambientale per lo sversamento di fanghi ‘tossici’, era già intervenuto - mesi addietro - l’ex eurodeputato Ignazio Corrao. “Sarebbe opportuno - scriveva il politico del gruppo europeo Greens/EFA - che le autorità competenti verificassero la correttezza delle operazioni” che riguardano i “lavori di dragaggio e il deposito dei fanghi a Mazara del Vallo”. “Mi chiedo - aggiungeva Corrao - come sia possibile non comprendere il rischio di depositare rifiuti probabilmente pericolosi dentro un ecosistema naturale che il Ministero dell’Ambiente, nel 2021, ha proposto di inserire tra le zone umide del Mazarese per le sue grandi qualità ecologiche. Ricordo, inoltre, che i fanghi del porto-canale hanno già inquinato il tratto di mare chiuso denominato ‘Colmata B’, e ciò - concluse Corrao - è emerso da atti della Capitaneria di Porto datati nel 2008, riferiti al dragaggio del 2000”.
Nel putrebondo immondezzaio, la cui traccia è ormai da tempo commentata e documentata sui social network, c’è di tutto: ci sono sostanze oleose, idrocarburi, cordami, plastiche, copertoni, bombole esauste di gas, parti di veicoli meccanici: tutto a cielo aperto e sotto gli occhi sonnolenti di chi, invece di vigilare, dorme tranquillamente volgendo lo sguardo altrove.
Alessandro Accardo Palumbo
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