In un nostro recente articolo che ricordava il musicista salemitano Tony Scott, in un perfido intreccio di date ballerine, avevamo scritto che la sua salma, dopo 18 anni dalla sua morte, non era ancora stata traslata nel 'sacrario-monumento funebre', come prevedeva la delibera n.173 della giunta Sgarbi del lontano otto giugno del 2010.
Avremmo dovuto scrivere che gli anni passati erano stati 15 e che il trasferimento delle spoglie era gia’avvenuto alla fine di luglio del 2022.
Trattandosi di un argomento di cui ci eravamo occupati diverse volte, l’errore, di cui chiediamo scusa ai nostri lettori e all’ex sindaco Domenico Venuti, a cui va il merito di essere riuscito nell’impresa, ci ha lasciati di stucco. Come era stato possibile avere dimenticato una notizia di tale portata?
Ad informarci e’ stato il Presidente del Consiglio comunale Calogero Angelo, che nella precedente legislatura ricopriva la carica di vice sindaco e che fu presente all’inaugurazione della tomba monumentale.
Ci siamo chiesti e richiesti come mai un fatto così importante fosse sfuggito alla nostra attenzione.
Il fatto che l’evento fosse avvenuto in pieno solleone, periodo nel quale annualmente ci troviamo immersi nel Tirreno, lontani dalla nostra Salemi, non giustifica affatto il blackout informativo di cui siamo rimasti vittima. E poi, in dominante regime digitale?
Per capire meglio cosa fosse successo abbiamo ci siamo immersi in alcune ricerche.
Per prima cosa abbiamo controllato la nostra casella postale partendo dalla fine di luglio del 2022 , nel caso mi fosse sfuggito un comunicato stampa del Comune. Niente. Nessuna traccia.
Abbiamo allargato la nostra ricerca sul web. Ancora niente. Non risultava che testate giornalistiche locali e nazionali, nemmeno quelli specializzati in musica jazz, riportassero la notizia!
Abbiamo riletto l’elenco delle manifestazioni estive relative a quell’anno. Il cartellone riportava le due giornate di 'Welcome Back Tony Scott', il tradizionale evento dedicato al grande musicista di origini salemitane, citava la partecipazione della figlia Monica Shaka, ma nessun cenno all’ inaugurazione del monumento funebre che sarebbe avvenuta in quei giorni.
Una realizzazione ad alto tasso simbolico e di grande valenza culturale ignorata dai mezzi di informazione mi sembrava incomprensibile.
Anche se dopo tre lustri, in ogni caso meno dei venti anni per la costruzione di una piramide egizia, veniva finalmente tributato il giusto riconoscimento ad uno dei suoi figli piu’prestigiosi conosciuto in tutto il mondo non meritava di essere ignorato.
Tanto piu’ che dell’importanza dell’evento era ampiamente consapevole anche il sindaco Domenico Venuti al punto da scrivere sul suo profilo social "Ancora un segnale concreto della riconoscenza di Salemi verso uno dei suoi figli più illustri: il cimitero della città da oggi accoglie al meglio le spoglie di Tony Scott. Un atto dovuto nei confronti di un artista che ha sempre portato nel cuore Salemi e che non mancava mai di fare ritorno nella sua terra d'origine".
Ma come? Tanto spazio alla sagra delle busiate, e il silenzio assoluto per una cerimonia cosi rilevante che avrebbe potuto richiamare la partecipazione di gran numero di salemitani e anche di suoi ammiratori provenienti da fuori?
Nei giorni scorsi, abbiamo svolto una nostra piccola indagine, senza la pretesa di scientificità. Abbiamo chiesto ad un centinaio circa di salemitani se fossero a conoscenza della realizzazione del monumento funebre. Ebbene la stragrande maggioranza ci ha risposto con un’altra domanda: “Quando e’ stato?”. Solo un signore si e’ voluto distinguere dicendoci: “ E se avesse scritto che l’ospedale di Salemi non esiste, non avrebbe sbagliato?”.
Da oggi un numero maggiore di persone saprà che le spoglie di Tony Scott, dopo un tormentato percorso, hanno finalmente trovato la loro definitiva dimora.
Il nostro auspicio e’ che suo ”sacrario- monumento funebre “, progettato gratuitamente dall’architetto Vito Scalisi, oggi sindaco di Salemi, possa diventare meta di un interrotto pellegrinaggio laico da parte dei suoi numerosissimi ammiratori sparsi per il mondo
Franco Ciro Lo Re