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01/05/2025 06:00:00

Scandalo referti all'Asp di Trapani. "Così mio zio è morto in attesa di un esame"

“Mi sono vergognato di essere siciliano”. Commenta amaro, Filippo Robino, il caso dei referti istologici in ritardo all’Asp di Trapani. Uno scandalo che ha coinvolto anche la sua famiglia. Perchè suo zio, Paolo Robino, 74 anni, ex infermiere di Salemi, è tra le “vittime” delle interminabili attese. Cinque mesi ad aspettare un esame istologico. Troppi. E alla fine, l’esito è arrivato il giorno della morte.

La vicenda surreale e drammatica di Paolo Robino, inizia all’ospedale di Marsala il 24 settembre 2024, lì viene operato per un tumore alla prostata. È morto il 13 gennaio scorso, per un infarto. Ancora non sapeva se il tumore fosse maligno o meno, perché il referto dell’esame, indispensabile per proseguire le cure, non era mai arrivato.
A Filippo Robino a Tp24 ha ripercorso quei mesi di angoscia: “Lo zio era del mestiere, capiva il rischio. Aveva un tumore e problemi cardiaci, aspettavamo l’istologico per sapere come procedere, anche sul cuore. Ma non arrivava mai”.


Ogni settimana, la famiglia provava a sollecitare l’ospedale: telefonate, richieste, insistenze. Niente da fare. “Ci dicevano che mancavano medici, che c’erano ritardi, che dovevamo aspettare. Ma come si può far aspettare un malato oncologico cinque mesi?”.


Il risultato dell’esame è arrivato dopo il decesso di Paolo Robino. Troppo tardi. “Sabato prima che morisse l’ho chiamato – racconta Filippo – gli ho detto: lunedì, se l’esame non arriva, andiamo a denunciare tutto. Ma non ne abbiamo avuto il tempo”.


La storia di Paolo Robino è uno dei casi più gravi tra quelli legati ai ritardi nei referti istologici all’Asp di Trapani. “In quei mesi mi sono vergognato di essere siciliano – conclude il nipote – Non si può morire in attesa di un foglio”.