E’ imploso il centrodestra per le elezioni provinciali, lo aveva profeticamente annunciato Totò Cuffaro, leader della DC, quando la competizione di secondo livello è stata indetta. Adesso è caccia alle responsabilità. Lo chiedono i leader di tutti i partiti che compongono quell’area.
Forza Italia si è divisa, le anime che agitano il partito sono più che leali al gioco di squadra a se stessi, ai propri personalismi e alla capacità di fare costanti giochi di forza. In qualche momento hanno pure sfiorato il bullismo. Trapani ne è un esempio vivo. L’ordine viene richiesto da Marco Falcone, che ad Enna, ha visto pezzi di centrodestra, massima indiziata è Luisa Lantieri, votare e far vincere il candidato di centrosinistra. Stessa storia a Trapani. Quello che non si dice, ma che è evidente, è che c’è una lotta interna per spostare il baricentro del partito. Insomma, vogliono fare fuori politicamente il segretario provinciale Toni Scilla. E questa unità di intenti porta la firma di Giorgio Mulè, Stefano Pellegrino, Salvatore Quinci, neo presidente del Libero Consorzio.
Raffaele Lombardo e Grande Sicilia
Ha chiesto un rinnovamento di equilibrio in giunta alla luce dei risultati elettorali. Che si traduce in più spazio per il suo partito, che non si capisce se è Grande Sicilia o l’MPA. O entrambi.
Si dicono tutti vincitori ma c’è stato un liberi tutti, e nessun richiamo al senso del dovere e di responsabilità partitica dal regionale, che ha consegnato faide e strappi. Il centrosinistra vince grazie ai voti del centrodestra. Comunque il centrodestra perde. Ne esce senza alcuna linea chiara e compatta. C’è tutto da ricostruire in vista pure delle prossime elezioni regionali.
Le macerie di Forza Italia
Troppe competizioni interne, una gestione libera per dimostrare chi è il vero “padrone” di Forza Italia. Il commissario di Fratelli d’Italia, Luca Sbardella, senza giri di parole lo ha detto chiaro: “Se fossimo andati compatti, avremmo stravinto ovunque”. Invece non è stato così. Il fatto è che guardano tutti ai prossimi appuntamenti, dunque unicamente alla casella personale che dovranno occupare. Chi il nazionale, chi il regionale. Ed è su quella linea che si muovono, personalismi e viscerali ambizioni. Il rischio concreto è che il partito diventi solo un campo di battaglia.
Noi Moderati
Massimo Dell’Utri, segretario regionale di Noi Moderati, è molto critico con gli alleati: hanno fatto quello che volevano, hanno sacrificato gli alleati. E in una intervista regionale ha puntato il dito contro Forza Italia: “Da parte di Forza Italia c’è stato una sorta di cannibalismo nei nostri confronti. Ci saremmo aspettati una ben diversa disponibilità. Del resto, Noi Moderati ha dato un contributo importante alle ultime elezioni europee alla lista formata con FI”.
Il tavolo di sintesi
Gli alleati hanno già chiesto un tavolo di confronto e analisi al Presidente della Regione, Renato Schifani, che ha esultato per queste provinciali: “Forza Italia si conferma forza trainante del centrodestra”. La domanda è: quale Forza Italia? Quella che ha votato per il centrosinistra?.