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07/05/2025 10:00:00

In Sicilia è difficile essere mamma. La Regione ultima per servizi, ma tiene sul fronte demografico

Nel nuovo rapporto di Save the Children “Le Equilibriste 2025”, emergono gravi criticità per le madri italiane, con un focus preoccupante sul Mezzogiorno. In Sicilia solo 4 mamme su 10 con figli minori lavorano. Mamme single sempre più fragili. Cresce il divario tra Nord e Sud.

Mamme sempre più sole e penalizzate: il quadro italiano
Il report 2025 “Le Equilibriste – La maternità in Italia”, diffuso da Save the Children in vista della Festa della Mamma, dipinge un Paese ancora ostile alla genitorialità femminile. A preoccupare è soprattutto lo squilibrio tra vita lavorativa e carichi di cura, che continua a penalizzare fortemente le madri, soprattutto se single o residenti nel Mezzogiorno. Nel 2024 l’Italia ha toccato un nuovo minimo storico di natalità: solo 370.000 nuovi nati, -2,6% rispetto al 2023. Il tasso di fecondità è crollato a 1,18 figli per donna, il più basso mai registrato.

Sicilia: seconda per natalità, ultima per servizi
In questo contesto, la Sicilia presenta un doppio volto. Se da un lato registra un tasso di fecondità superiore alla media nazionale (1,27 figli per donna), collocandosi al secondo posto in Italia per la dimensione demografica, dall’altro sconta pesanti lacune nei servizi per l’infanzia, posizionandosi ultima in questa categoria nell’Indice delle Madri elaborato da ISTAT per Save the Children. La regione si colloca solo al 17° posto nell’indice generale, pur guadagnando due posizioni rispetto agli ultimi due anni. Gravissimo il dato sull’occupazione: in Sicilia lavorano solo 4 madri su 10 con figli minori, tra i tassi più bassi d’Italia.

Le madri single: le più esposte alla povertà
Particolarmente vulnerabili sono le mamme single, definite da Save the Children “le equilibriste tra le equilibriste”. I nuclei monogenitoriali sono in forte crescita: da 2,65 milioni nel 2011 a oltre 3,8 milioni nel 2021, con il 77,6% composto da madri sole. E nel 2043 si stima saranno 2,3 milioni. Queste famiglie risultano oggi tra le più a rischio di esclusione sociale: il 32,1% vive in condizioni di povertà, ben 11 punti percentuali in più rispetto alle coppie con figli. Le mamme single del Sud sono ancora più svantaggiate: solo il 45,2% ha un impiego, contro oltre l’83% nel Nord.

Il costo della maternità: il peso della “child penalty”
L'Italia è 96ª al mondo per partecipazione femminile al lavoro. Dopo la nascita di un figlio, una donna su cinque lascia il lavoro, spesso per mancanza di servizi o condivisione dei compiti di cura. Il divario occupazionale tra donne e uomini si allarga ulteriormente con la genitorialità: lavora il 91,5% dei padri, contro solo il 62,3% delle madri. Il rapporto evidenzia come un maggiore investimento nei servizi per l’infanzia, in particolare nella rete di asili nido, possa ridurre significativamente la child penalty, oggi al 33%. Un taglio del 30% ai costi dei servizi comporterebbe un calo fino al 27,6%. Nel migliore scenario (-90% di costi), la penalità si dimezzerebbe.

Urgente un cambio di rotta
Save the Children lancia un appello per politiche strutturali a sostegno della genitorialità: potenziamento dei servizi educativi per la prima infanzia, congedi di paternità più lunghi e incentivi per la loro fruizione, promozione della parità di genere nel lavoro. Come sottolineato da Giorgia D’Errico, Direttrice Affari pubblici dell’organizzazione, “solo politiche integrate e durature potranno garantire che maternità, lavoro e vita privata non siano più in conflitto”.

Le regioni “mother friendly” e quelle in ritardo
Ai vertici dell’Indice delle Madri 2025 troviamo la Provincia Autonoma di Bolzano, l’Emilia-Romagna, la Toscana e, in forte crescita, l’Umbria. In coda Basilicata, Campania, Puglia e Calabria. Il Mezzogiorno nel suo complesso rimane sotto la media nazionale, con gravi ritardi in lavoro, servizi e salute. In conclusione, il decimo rapporto de “Le Equilibriste” mostra un’Italia ancora frammentata e diseguale per le madri, dove il Sud resta indietro e le donne, in particolare se sole, continuano a pagare il prezzo più alto della scelta di diventare madri.