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08/05/2025 00:00:00

Il casolare di Peppino Impastato apre al pubblico

 Beni culturali, il casolare “Peppino Impastato” apre al pubblico: affidato alle associazioni della memoria e dell’impegno antimafia di Cinisi

A 47 anni dall’uccisione di Peppino Impastato, il casolare dove venne assassinato il giovane giornalista e attivista simbolo della lotta alla mafia apre ufficialmente al pubblico. Il sito è stato affidato in concessione d’uso gratuito all’associazione capofila Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Onlus, in partenariato con il Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” e l’associazione culturale Peppino Impastato.

La firma del contratto, avvenuta questa mattina, sancisce un traguardo atteso da anni e dà inizio a un nuovo capitolo per il casolare di contrada Feudo, simbolo di memoria, impegno e legalità. La concessione durerà sei anni, durante i quali le tre associazioni gestiranno la struttura, promuovendo attività educative, iniziative culturali e percorsi di sensibilizzazione rivolti in particolare alle scuole e ai giovani.

«Si tratta di un risultato raggiunto dopo anni di lavoro e determinazione – ha dichiarato Selima Giuliano, soprintendente per i Beni culturali e ambientali di Palermo –. Prima il vincolo culturale, poi l’esproprio e il restauro, e oggi finalmente l’assegnazione. Vogliamo che questo luogo diventi un punto di riferimento per la memoria e la legalità».

Il casolare, acquisito al demanio regionale nel 2020, è stato oggetto di un accurato intervento di restauro a cura della Soprintendenza di Palermo, con fondi del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. I lavori, conclusi nel 2023, hanno riguardato sia la struttura del fabbricato rurale che l’area circostante, conservando l’integrità storica e simbolica del sito.

L’iniziativa rientra negli obiettivi promossi dall’assessorato regionale dei Beni culturali, guidato da Francesco Paolo Scarpinato, che mira a trasformare luoghi significativi in strumenti vivi di educazione alla legalità. Il casolare sarà ora una tappa fondamentale dei percorsi antimafia che ogni anno coinvolgono migliaia di studenti da tutta Italia.

Situato nei pressi della ferrovia Palermo-Trapani, il casolare è lo stesso luogo dove il 9 maggio 1978 venne ritrovato il corpo martoriato di Peppino Impastato. Da anni meta di pellegrinaggi civili, il sito è parte integrante del “percorso della memoria” dedicato alle vittime di mafia e al coraggio di chi, come Peppino, ha scelto di denunciare, anche a costo della vita.

«Questa assegnazione – commentano le associazioni – rappresenta per noi un riconoscimento importante e una grande responsabilità. Continueremo a raccontare la storia di Peppino con l’impegno quotidiano di chi crede nella giustizia sociale e nella libertà dalla mafia».