Un nuovo, grave episodio di violenza contro chi opera per salvare vite. È accaduto nella notte a Favignana, dove due volontari della pubblica assistenza Anpas Paceco Soccorso sono stati aggrediti durante un intervento d’emergenza.
Il team, composto da un uomo e una donna, era in servizio sull’isola per un turno di eccedenza 118 quando è stato allertato per un codice giallo. Una volta giunti sul posto, i due soccorritori si sono trovati davanti a un giovane in evidente stato di alterazione psicofisica, che li ha minacciati con un coltello e un accendino, per poi colpire l’ambulanza a calci e pugni. Non contento, ha tentato addirittura di mettere in moto il mezzo per fuggire, lasciando i due operatori sanitari sul posto.
Solo l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha impedito che l’episodio degenerasse ulteriormente. Fortunatamente, nessuno dei due volontari ha riportato ferite gravi, ma resta alta la preoccupazione.
«È la seconda aggressione in un mese ai danni dei nostri volontari – afferma il presidente di Anpas Sicilia Lorenzo Colaleo –. Solo questa notte se ne sono verificate due: una a Favignana e una a Scordia, dove sono stati coinvolti i soccorritori della Seus. È una condizione insostenibile».
Colaleo annuncia la disponibilità di Anpas Sicilia a un confronto con le istituzioni regionali per definire misure concrete a tutela del personale sanitario, soprattutto i volontari che operano gratuitamente in favore delle comunità.
Solidarietà immediata è stata espressa ai due volontari aggrediti, Antonino Vultaggio e Irene Bruno, e alla presidente della pubblica assistenza Paceco Soccorso, Rosanna Di Maggio. «Anpas Sicilia sarà ancora una volta al loro fianco», ha dichiarato Colaleo.
Anpas Sicilia, fondata nel 1992, riunisce 36 pubbliche assistenze sull’isola, per un totale di circa 3000 volontari e 5000 soci sostenitori. La richiesta, ora, è chiara: più sicurezza per chi ogni giorno, anche nelle isole minori, è in prima linea per salvare vite.