Un vero terremoto sulle squadre di calcio e basket di Valerio Antonini, l’imprenditore romano che ha investito nei club trapanesi.
Quattro punti di penalizzazione per il Trapani Calcio, altri quattro per i Trapani Shark, la squadra di basket. Le due principali realtà sportive trapanesi targate Antonini sono state sanzionate per irregolarità amministrative, con le rispettive penalizzazioni da scontare nella stagione 2025-2026. Le due società sono finite nella rete delle truffe sui crediti d’imposta. Un caso che sta riempiendo le pagine dei quotidiani nazionali perchè coinvolto c’è anche il Brescia, società che rischia la retrocessione dalla Serie B.
Il Consiglio Federale della FIP ha comunicato la sanzione agli Shark per il mancato versamento di IRPEF e INPS, sulla base dei riscontri dell’Agenzia delle Entrate trasmessi il 16 maggio. Contestualmente, la Procura Federale ha avviato un nuovo fascicolo.
Nel frattempo, la FIGC ha deferito il Trapani Calcio per aver compensato scadenze fiscali con crediti d’imposta inesistenti.
La vicenda, che mette nei guai anche il Brescia Calcio, ha dei contorni paradossali.
Un capitale sociale da 25mila euro. Una sede tra le più costose al mondo. Un amministratore unico di 25 anni, con un diploma di terza media e un passato senza tracce nel mondo finanziario. Basterebbero questi tre elementi per far scattare un campanello d’allarme a imprenditori esperti come Antonini. E invece no: tanto è bastato per spalancare le porte dell’alta finanza – e adesso anche dei guai giudiziari – a Gianluca Alfieri, giovane originario di Serino, in provincia di Avellino, protagonista della bufera che ha travolto Brescia e Trapani.
A fare da detonatore è stata l’inchiesta della Procura Federale sulla compravendita di crediti d’imposta inesistenti, attraverso cui i due club di calcio e la società basket avrebbero cercato di compensare debiti fiscali. Il Brescia con circa 2,4 milioni di euro. Il Trapani calcio con 700mila euro. Entrambi, secondo l’Agenzia delle Entrate, con crediti del tutto inesistenti.

Il caso Trapani
Per la squadra di calcio granata, oggi in Serie C, il deferimento è stato ufficializzato nei giorni scorsi. La Procura ha contestato al club guidato da Valerio Antonini l’utilizzo irregolare di crediti per coprire le scadenze fiscali di febbraio e aprile 2025. La sanzione sarà verosimilmente un -4 in classifica, ma con effetto differito al campionato 2025-26. La stagione in corso resta salva..
Il Trapani, in una nota ufficiale pubblicata già nei giorni scorsi, si è dichiarato parte lesa: “Siamo stati truffati dalla medesima società che ha già danneggiato il Brescia”, ha scritto il club. E ha annunciato una denuncia penale. “Abbiamo agito nel pieno rispetto delle norme”, insiste Antonini. Ma a questo punto, la domanda non è solo se il Trapani sia stato ingannato, ma anche perché si sia fidato. Stesso discorso vale per gli Shark, che stanno disputando una stagione storica, di altissimo livello in A1, con i play off scudetto in gioco.
Questa la dichiarazione della società di basket: "La società Trapani Shark Srl, così come la Fc Trapani 1905, denuncia la medesima truffa subita da una presunta associazione a delinquere composta da diversi “professionisti”, che sono stati identificati attraverso un esposto alle autorita giudiziarie competenti, ed i cui nomi saranno resi noti quanto prima.
Tali soggetti, infatti, hanno falsificato documentazioni, prodotto crediti inesistenti, al solo fine di rubare denaro alle due società ( nell’ordine di 200 mila euro );
Il Gruppo a capo di tale organizzazione è lo stesso Gruppo Alfieri, di cui lamenta la medesima operatività il Dottor Massimo Cellino, Presidente del Brescia Calcio.
Considerando che al momento sono stati ugualmente applicati 4 punti di penalizzazione per la prossima stagione alle due società dalle rispettive Federazioni, la Trapani Shark Srl sta preparando con i suoi legali la difesa , per dimostrare la totale estraneità da tentativi illeciti e per dimostrare altresì il danno subito che gia di per sé è notevolmente afflittivo, con il tentativo di vedere eliminata tale penalizzazione".
La “società fantasma” di via Montenapoleone
Il cuore del caso è il Gruppo Alfieri SPV Srl, una Srl iscritta a ottobre 2024 con sede in via Montenapoleone 8 a Milano, lo stabile che il colosso Kering ha acquistato per 1,3 miliardi di euro. Affitti da sogno, bilanci da incubo. Il portiere, interpellato dai giornalisti, ha candidamente dichiarato: “Mai sentito parlare del Gruppo Alfieri”. Niente targa, niente uffici, niente traccia nel condominio. Eppure, da lì sono passati milioni di euro in crediti fiscali.
A guidare la società è Gianluca Alfieri, classe 2000, nessuna esperienza nel settore. Secondo i registri camerali, Alfieri è anche l’amministratore unico di un’altra società, la Stellato Srl, domiciliata nello stesso palazzo: oggetto sociale che spazia dall’edilizia alla redazione di testi scientifici, dalla consulenza informatica alla logistica, passando per call center e trasporti. Un’enciclopedia di attività che però, al momento, risulta completamente inattiva.

Chi conosce Gianluca Alfieri nel suo paese d’origine, Serino, parla di un ragazzo umile, senza occupazioni stabili, cresciuto in uno dei prefabbricati donati dall’Austria dopo il terremoto dell’Irpinia. Da mesi non si fa vedere, e anche il suo profilo Facebook racconta poco: terza media conseguita a Serino, nessuna menzione di lauree o esperienze lavorative.
Anche Antonini nella trappola
Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha già sporto querela contro Alfieri. “Ci siamo fidati del nostro fiscalista – ha dichiarato – ora è disperato”.
E anche Antonini, che si vanta di far affari con tutto il mondo, ha abbassato le difese.
Possibile che nessuno in società abbia fatto una visura? Verificato il bilancio? Cercato un numero di telefono?
Il Gruppo Alfieri non ha un sito internet, nessuna presenza nel settore, un capitale sociale da 25mila euro, e come sede un civico di via Montenapoleone a Milano dove nemmeno il portiere del palazzo sa chi siano. Bastava una visura camerale, una telefonata, un po' di attenzione.
E ora?
Nel frattempo, le federazioni vanno avanti. Trapani calcio e basket sconteranno le penalizzazioni il prossimo anno, ma la botta all’immagine è già oggi. Antonini annuncia battaglia legale, e dichiara di voler difendere in ogni sede la reputazione del club.