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24/05/2025 09:50:00

Marsala, 38° parallelo. Ultimo giorno del festival: cultura come antidoto alla guerra e riflessioni sulla rigenerazione

Il terzo giorno del festival 38° parallelo, giunto alla nona edizione e quest'anno dedicato al tema della rigenerazione, ha offerto al pubblico una sequenza di momenti intensi, capaci di stimolare emozioni e riflessioni profonde, in una cornice di luoghi simbolo: dal Parco Archeologico di Lilibeo a Marsala, passando per le Latomie dei Niccolini, fino all’Auditorium Cine Teatro Don Bosco.

La mattina ha preso avvio al PALM con l’incontro tra il professor Carmelo Nigrelli, presidente della Scuola di Architettura dell’Università di Catania, e l'architetta Giulia Russo, in una conversazione dal titolo “Rigenerare città e territori: narrazione contro abitazione”. L’appuntamento, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Provincia di Trapani e il liceo scientifico “P. Ruggieri”, ha esplorato le responsabilità progettuali, il paesaggio e la cultura del vivere, rivolgendosi in particolare agli studenti.

Nigrelli ha ribadito l’importanza di un ponte tra generazioni: «È fondamentale riconnettere le diverse generazioni, collegando l’esperienza tradizionale con le potenzialità delle nuove tecnologie che i giovani maneggiano con naturalezza – ha affermato – condividendo con loro tutto ciò che è comune: storia, luoghi, territorio, spazio fisico. Solo riconquistandolo e ricolonizzandolo possiamo ricostruire insieme il futuro». Un invito che suona come una sfida culturale e sociale, capace di coniugare memoria e innovazione.

Nel pomeriggio, le Latomie dei Niccolini, con la loro atmosfera carica di storia, hanno ospitato un dialogo in collaborazione con Archeofficina, nel quale la dirigente del liceo “Ruggieri”, Fiorella Florio, ha introdotto un confronto con la storica dell’arte Laura Barreca e Ledo Prato, segretario generale dell’Associazione Mecenate 90, sul tema della cultura quale strumento di cittadinanza attiva.

Prato ha espresso una riflessione di portata etica e politica: «La cultura è il dispositivo più potente per cambiare noi stessi e i contesti in cui viviamo, è l’antidoto a una dimensione che oggi sembra privilegiare la competizione, l’egoismo e la guerra piuttosto che la pace». Ha poi sottolineato l’importanza dell’arte come mezzo per «dare valore e senso non solo alle nostre vite ma alle capacità creative che uomini e donne hanno costruito e continuano a costruire nel tempo».

A questa grande responsabilità, ha aggiunto, la cultura è chiamata oggi più che mai: «Credo che oggi la cultura sia sottoposta a una responsabilità che forse non ha mai avuto nel passato: trasmettere sentimenti di pace, fratellanza, tolleranza e superamento delle ingiustizie». E ha insistito su un concetto fondamentale: «I beni culturali sono beni relazionali. Se non entrano in relazione con le persone, sono muti, morti, incapaci di vivere nelle nostre esistenze. Abbiamo bisogno di renderli familiari».

La storica dell’arte Laura Barreca ha fatto eco a questa visione, evidenziando il ruolo dell’innovazione sociale: «I processi culturali oggi si nutrono soprattutto di innovazione sociale, che coinvolge le persone, capaci di vivere il patrimonio culturale solo se instaurano con esso un rapporto dialogico». La sfida, ha proseguito, è «dare voce a comunità eterogenee, rovesciando l’idea che la cultura sia appannaggio di pochi». Molte istituzioni culturali, ha ricordato, hanno iniziato a percorrere nuove strade, aprendo spazi immateriali che rendono accessibili «oggetti, storie e narrazioni prima nascoste».

La serata si è conclusa all’Auditorium Cine Teatro Don Bosco con la proiezione del documentario “Fast fashion. Il lato oscuro della moda” di Nicola Barraco, noto per la sua attività a “Le Iene Show”. Il silenzio prolungato di 45 minuti che ha seguito la visione ha testimoniato lo sconvolgimento degli spettatori, colpiti dalle immagini che svelano le condizioni devastanti e spesso invisibili dietro la moda a basso costo: un sistema produttivo che distrugge il pianeta e sfrutta i lavoratori. Al termine, Barraco e il regista Matteo Keffer hanno dialogato con il pubblico, ancora immerso in una profonda riflessione.

Il festival si concluderà oggi, sabato 24 maggio, con un programma che si apre alle 11.00 nella Sala Famà del PALM, con uno degli appuntamenti più attesi: lo scrittore e conduttore di Rai Radio 3 Paolo Di Paolo condurrà una conversazione ispirata all’articolo 3 della Costituzione, sul tema delle disuguaglianze e del loro superamento tramite giustizia, cultura e linguaggio. Saranno presenti Paola Di Nicola Travaglini, consigliera della Corte Suprema di Cassazione, Cinzia Sciuto, direttrice di MicroMega, e Valeria Della Valle, socia dell’Accademia della Crusca. L’incontro sarà arricchito dalla musica del cantautore-agricoltore Giacomo Maria Carpa.

A chiudere il festival, alle 21.00 al Teatro Impero, sarà lo scrittore e drammaturgo Stefano Massini con “Alfabeto delle Emozioni”, uno spettacolo che condurrà il pubblico in un viaggio profondo, ironico e affascinante nel labirinto dei sentimenti umani, raccontando l’essenza della nostra fragile e potente umanità attraverso le emozioni.

In un’epoca di fratture e conflitti, questo festival pone l'accento su cultura e umanità, invitando a rigenerare non solo spazi e territori, ma soprattutto le relazioni umane, riaffermando la cultura come antidoto alla guerra, all’egoismo e alle disuguaglianze sociali.



Cultura | 2025-12-14 12:13:00
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