Tre giorni di eventi, 200 appuntamenti, 150 ospiti e oltre 30mila visitatori: il Trapani Comix & Games 2025, sesta edizione del festival dedicato a fumetti, videogiochi, cosplay, cultura pop e immaginario nerd, si è svolto dal 23 al 25 maggio nel cuore della città. Come da tradizione, la sede principale è stata Villa Margherita, trasformata in un villaggio tematico tra stand, palchi e mostre, con estensioni anche al Museo San Rocco, Palazzo Cavarretta, Biblioteca Fardelliana e Chiostro di San Domenico.
Ma non tutti hanno accolto con favore la collocazione dell’evento. Nei giorni del festival è arrivata in redazione una lettera di protesta da parte del Comitato per la difesa dei diritti dei cittadini, che critica apertamente la decisione del Comune di concedere Villa Margherita per un evento “privato a scopo commerciale”, sottraendola all’uso quotidiano dei trapanesi.
Egregia Redazione,
desideravamo segnalare che ai fini dello svolgimento di un evento privato denominato Trapani Comix, il Comune di Trapani ha deciso di inibire per ben 9 giorni l'ingresso pubblico alla Villa Margherita e ha chiuso la circolazione pubblica del Viale Regina Margherita, autorizzando in questa strada il collocamento di numerosi stand, di un palco finalizzato ad accogliere manifestazioni musicali con conseguente inquinamento acustico insopportabile.
Invitiamo i giornalisti a verificare personalmente la situazione.
Considerato che la Villa Regina Margherita è la villa più frequentata dai cittadini, specialmente dalle famiglie con bambini e dai pensionati, la sua chiusura forzata lede il diritto dei cittadini di fruire di questo meraviglioso spazio pubblico.
È possibile che l'amministrazione non abbia trovato un'altra destinazione più consona all'evento?
Ogni anno la fiera ARCOIN viene autorizzata presso l'autoparco comunale e inoltre c'è anche il piazzale Ilio, molto grande e capiente. A Lucca, città famosa per la manifestazione Comix più grande e rinomata d'Italia, questo evento si svolge presso l’area fiera.
Di sicuro la Villa Margherita non è il luogo adatto per svolgere questi eventi e soprattutto non è corretto che con un'ordinanza comunale si decida di buttare fuori da una villa pubblica i cittadini, che dovrebbero essere i naturali fruitori della cosa pubblica, per farvi entrare invece una manifestazione privata con il mero scopo commerciale ed economico.
Vi preghiamo di pubblicare la presente, al fine di far riflettere gli amministratori locali e manifestare loro la nostra totale disapprovazione sul luogo nel quale è stato autorizzato l’evento.
Con osservanza,
Il Comitato per la difesa dei diritti dei cittadini.
Una posizione netta, che apre un fronte di discussione su un tema ricorrente: l’uso degli spazi pubblici per manifestazioni a pagamento. In attesa di una replica ufficiale da parte dell’amministrazione, resta il dato di una città che, almeno nei numeri, ha accolto con entusiasmo il festival. Ma non senza qualche voce fuori dal coro.