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28/05/2025 06:00:00

Due multe in tre ore con l'autovelox non omologato di Castellammare

Due multe per eccesso di velocità, nello stesso giorno, sullo stesso tratto di strada, a distanza di appena tre ore e mezza. È l’esperienza vissuta nell’agosto 2024 dal signor Salvatore Cavasino, cittadino originario di Trapani ma residente da anni a Padova, che come ogni estate torna nella sua terra per godersi il mare e la famiglia. Ma lo scorso anno, il suo soggiorno è stato segnato da un evento che lo ha lasciato “con l’amaro in bocca”, come lui stesso dice.

La giornata, 17 agosto 2024 -  Il primo verbale è emesso per un’infrazione commessa alle 16:54, il secondo alle 20:21, entrambi sulla SS 187 nel territorio comunale di Castellammare del Golfo, un tratto già finito più volte al centro delle polemiche per il limite di 50 km/h ritenuto troppo basso dagli automobilisti. Le velocità rilevate sono 67 e 66 km/h: un superamento contenuto, ma sufficiente per far scattare le sanzioni, aggravate dalla decurtazione dei punti sulle patenti. “Ho ricevuto due multe nello stesso giorno, sullo stesso tratto, con pochi minuti di differenza tra andata e ritorno. Mi sembra evidente che l’obiettivo non fosse la sicurezza, ma semplicemente fare cassa”, scrive  Salvatore in una lettera inviata alla nostra redazione.

                                                                                                         Primo verbale

Autovelox senza omologazione: una multa ogni due minuti..
L’autovelox in questione è tra quelli che sono stati approvati ma non omologati, e questa è la chiave del contenzioso. In Italia, infatti, non esiste ad oggi alcun apparecchio omologato, perché lo Stato non ha mai emanato le norme tecniche necessarie. Un vuoto legislativo che genera un paradosso: dispositivi formalmente non in regola, ma usati per sanzionare migliaia di automobilisti ogni giorno. Il signor Cavasino ha fatto un calcolo basato sui numeri di protocollo dei verbali: tra la sua prima e la seconda multa passano 454 contravvenzioni, in un intervallo temporale di 247 minuti. Risultato: una multa ogni 1,8 minuti. “È evidente che il dispositivo sia stato piazzato in una zona studiata per massimizzare le sanzioni, più che per garantire sicurezza stradale”, sottolinea.

E non si tratta di un caso isolato. Sempre a Castellammare, e sempre sulla SS 187 in contrada Fraginesi, una donna di Alcamo, è riuscita a far annullare una sanzione da 560 euro, con sospensione della patente e 6 punti decurtati. Il Giudice di Pace di Alcamo le ha dato ragione, riconoscendo che l’autovelox utilizzato era privo della necessaria omologazione, e ha anche condannato il Comune al rimborso delle spese processuali.

Sicilia a più velocità: province sospese, città attive
Attualmente in provincia di Trapani tutti gli autovelox risultano sospesi: Trapani, Marsala, Mazara, Castelvetrano e anche quello di Castellammare del Golfo sono in attesa di chiarimenti da parte del Ministero delle Infrastrutture. Ma non è così ovunque: a Palermo, Bari e Siracusa, invece, i dispositivi sono ancora in funzione e ritenuti legittimi dai rispettivi enti. Questa frammentazione territoriale è il frutto della mancata armonizzazione delle norme: mentre alcuni giudici annullano le sanzioni, altri le confermano. A pagare sono sempre i cittadini, disorientati da una giungla normativa e spesso costretti a ricorrere alle vie legali per avere giustizia.

                                                                                                 Secondo verbale

Una trappola legale in piena regola
Il punto centrale, è che in assenza di norme tecniche non è possibile omologare alcun autovelox, eppure questi sono stati utilizzati. L’intervento normativo promesso dal Governo è ancora fermo, e nel frattempo si moltiplicano le contravvenzioni, le contestazioni e i ricorsi. Il signor Salvatore, pur avendo pagato le sanzioni e seguito la procedura per i punti patente, non cerca un rimborso. “Questa mia lettera non ha scopi economici”, chiarisce, “ma vuole denunciare un abuso di potere sistematico e ormai diffuso”. Il suo gesto è un atto civico, che riporta al centro una questione urgente: può uno Stato multare i cittadini con strumenti non regolarmente omologati?

Il racconto di quanto accaduto La stè emblematico. È la voce di un cittadino che non contesta la regola, ma pretende che sia applicata con giustizia, coerenza e trasparenza.