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05/06/2025 06:00:00

Trapani a secco, la città soffre la sete: torna l'incubo autobotti

Trapani è di nuovo senz’acqua, a secco da ore. Un guasto improvviso alla condotta Bresciana ha mandato in tilt l’intero sistema di distribuzione idrica, lasciando interi quartieri, l’ospedale Sant’Antonio Abate, Misiliscemi, l’Aeronautica e persino Favignana con i rubinetti asciutti. E la stagione turistica appena iniziata rischia già di pagare le conseguenze. Il blackout idrico è stato causato da una rottura grave alla condotta principale: “Un danno fortuito provocato da Siciliacque S.p.A. durante alcuni lavori di manutenzione”, ha spiegato il sindaco Giacomo Tranchida.

È stato lo stesso primo cittadino a seguire passo passo l’evoluzione dell’emergenza: “Un guasto gravissimo che ha causato un calo di pressione, l’allagamento degli impianti. Una emergenza improvvisa, un colpo in testa per le comunità da Bresciana fino a Favignana”. Il danno riguarda la condotta che collega i rilanci dei pozzi ai serbatoi di distribuzione, cuore del sistema idrico trapanese. L’area colpita, mai interessata prima da incidenti simili, ha già ridotto del 50% la capacità dei pozzi. Con l’unica alternativa, un apporto minimo d’acqua proveniente da Monte Scuro su San Giovannello, si riesce a coprire appena il 10% del fabbisogno totale.

Nella migliore delle ipotesi, la situazione potrà normalizzarsi solo sabato. Fino ad allora, Trapani e i comuni limitrofi dovranno fare i conti con l’erogazione al minimo vitale: 50 litri d’acqua al giorno per persona, come previsto dalla legge regionale n. 19 del 2015. Una misura garantita per legge, ma che nei fatti non copre nemmeno le necessità quotidiane. “Non riusciamo nemmeno a riempire i serbatoi – ammette Tranchida – c’è il rischio che anche domani e dopodomani i turni di distribuzione saltino del tutto”.

L’episodio riaccende l’allarme sulla fragilità del sistema idrico siciliano. Non è la prima volta che una falla alla condotta di Bresciana, o agli impianti elettrici collegati, manda in crisi il sistema. Già lo scorso anno problemi analoghi si verificarono per un guasto Enel. E oggi la storia si ripete, aggravata da una siccità strutturale e da una pianificazione carente. “Questa è la testimonianza di quello che è accaduto proprio mentre ci stavamo mettendo al passo con una distribuzione quantomeno regolare”, ha commentato amaramente il sindaco.

Intanto, l’amministrazione comunale avrebbe chiesto a Siciliacque delle soluzioni alternative – tra cui un apporto straordinario d’acqua da Monte Scuro – ma per ora non si è andati oltre i 50 litri al giorno. “Stiamo cercando aiuto supplementare, ma non sappiamo ancora che quantitativi arriveranno, è tutto in forse”, ammette Tranchida. A creare il danno non sarebbe stata direttamente Siciliacque, ma un’impresa che lavora per la società regionale e che stava realizzando una nuova condotta.

Tornano così in città scene già viste: autobotti, cittadini con bidoni, fontane pubbliche prese d’assalto. Il tutto nel bel mezzo di un giugno che dovrebbe accogliere eventi sportivi e i primi turisti della stagione. Ma senza acqua, anche lo sport e il turismo rischiano il collasso. La domanda ora è: quanto dovrà ancora resistere Trapani prima che venga garantita una rete idrica stabile e sicura?