“No comment”. È tutto quello che filtra dai rappresentanti della Trapani Shark srl al termine del secondo incontro con il Comune di Trapani sulla vicenda del PalaShark. Nessuna dichiarazione pubblica, nessuna parola ufficiale.
Segno che il vertice tenutosi a Palazzo d’Alì, durato circa un’ora e mezza, ha avuto un carattere essenzialmente tecnico e interlocutorio, focalizzato su questioni giuridiche e documentali più che su scelte operative.
Un confronto senza i protagonisti principali: assenti il sindaco Giacomo Tranchida, l’assessore Emanuele Barbara e il presidente granata Valerio Antonini. A dialogare, infatti, sono stati solo i legali e i tecnici delle due parti.
Una scelta che, secondo quanto trapela, sarebbe motivata dalla volontà di stemperare i toni e ricondurre la vertenza sul piano di un confronto istituzionale, magari meno esposto ai riflettori ma più utile per chiarire, carte alla mano, la natura degli impegni assunti e contestati.
Al centro della discussione, pare ci sia stata anche la rendicontazione delle spese sostenute dalla società sportiva all’interno del PalaShark. Un punto su cui, fino ad oggi, non si è mai entrati pubblicamente nel merito, ma che potrebbe rappresentare uno degli elementi per arrivare a un chiarimento complessivo sull’intera gestione dell’impianto.
Da parte dell’Amministrazione comunale, il segretario generale Giovanni Panepinto conferma la linea del dialogo prudente, ma fiducioso: “Siamo in una fase di riservatezza degli atti, ma ci sono tutti gli elementi per una positiva risoluzione della questione, con reciproca soddisfazione delle parti. C’è molta serenità e la volontà di fare l’interesse della città, sempre nel rispetto delle regole da entrambe le parti”.
Nulla trapela invece, ufficialmente, dalla SportInvest, la società che, a sua volta, gestisce il Trapani calcio e la stessa Trapani Shark, affidataria dell'impianto quasi due anni addietro.
Nel frattempo, è già in calendario un ulteriore incontro. La partita, insomma, è tutt’altro che chiusa. Si delinea sempre di più come un confronto a tappe, fatto di passaggi tecnici e risposte incrociate.
Intanto, i due nodi centrali – la disputa sui consumi delle utenze e sull'impianto di climatizzazione – restano sul tavolo, in attesa di soluzioni che siano, insieme, legalmente sostenibili e politicamente accettabili.