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13/06/2025 08:30:00

Esposto di Legambiente su Triscina, “Sospendere i lavori della rete fognaria e continuare con le demolizioni”

 Legambiente Sicilia ha presentato un esposto per richiedere la sospensione immediata dei lavori di realizzazione del sistema fognario a Triscina. Pur rimanendo favorevole alla sua attuazione, ha chiesto una variante sostanziale al progetto che garantisca l’integrità delle dune e consenta l’allaccio solo delle case in regola. “A Triscina esistono in prossimità del mare molti immobili abusivi insanabili e che devono essere demoliti – ha ricordato nella sua nota l’associazione - a maggior ragione dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che nelle scorse settimane ha ribadito la legittimità del vincolo di inedificabilità assoluta sino dal 1976 entro i 150 metri dalla battigia”.

 

L’esposto è stato inviato ai responsabili del Commissario Unico per la Depurazione, alla Commissione Europea, alle autorità preposte alla tutela ambientale e paesaggistica, alla Procura della Repubblica di Marsala, al Centro Anticrimine Natura di Palermo dei Carabinieri Tutela Forestale,  alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo ed al Corpo Forestale Regionale.

 

La sospensione dei lavori chiesta da Legambiente Sicilia è relativa alla parte di Triscina dichiarata Zona Speciale di Conservazione ITA 010011 “Sistema dunale Capo Granitola, Porto Palo e Foce del Belice”.

Anche il provvedimento VIA (Valutazione di Incidenza Ambientale) concesso nel 2015, che sarebbe in ogni caso scaduto avendo una validità di 5 anni, tra le altre condizioni avrebbe prescritto “che i lavori andavano effettuati al di fuori del periodo di riproduzione delle specie protette, mentre questo è proprio il periodo centrale di riproduzione della Tartaruga marina Caretta caretta, i cui siti di riproduzione sono rigorosamente protetti su tutto il territorio europeo dalla Direttiva UE 92/43. L’area è inoltre sito di altra specie rara e minacciata, il Fratino Charadrius alexandrinus.

 

C’è poi un particolare che era già stato sollevato da Italia Nostra: l’Assessorato Regionale all’Ambiente e la Soprintendenza di Trapani avevano prescritto che “la condotta sotterranea prevista lungo l’arenile doveva essere realizzata quanto più prossima alle abitazioni esistenti e quindi a distanza inferiore a quella di metri 4,00 proposta in progetto. Invece, tali imponenti scavi sono in corso non all’interno delle proprietà private ma in pieno demanio marittimo senza che sul sito dell’Assessorato sia stato peraltro rinvenuto il preliminare provvedimento di consegna delle aree previsto dal Codice della Navigazione e prescritto dalla stessa Regione nel 2015”.