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14/06/2025 06:00:00

Trapani, acqua e diritti: in Prefettura il Comune si impegna "finalmente"

Dopo oltre un anno di silenzi, il Comune di Trapani si è seduto al tavolo col Comitato spontaneo “L’acqua è un diritto di tutti”. L’incontro, fortemente voluto dalla Prefettura, ha sbloccato un dialogo che l’amministrazione aveva finora evitato. Tutto ciò che si è ottenuto sono alcuni impegni minimi, considerati dal Comitato «il minimo sindacale della civiltà».
«Finalmente il Comune ci ha incontrati. Ma solo perché la Prefettura ha, di fatto, costretto l’amministrazione a presentarsi». Luca Sciacchitano non usa giri di parole. Il Comitato cittadino “L’acqua è un diritto di tutti” era da mesi in attesa di un confronto, dopo aver protocollato lettere, solleciti, reclami e relazioni. Tutto ignorato, finché non è intervenuta la Prefettura, con la viceprefetta Laura Pergolizzi e i viceprefetti aggiunti Luciano Zanta Platamone e Silvia Caponetto a garantire il confronto. La riunione – accesa, ma civile – si è chiusa con alcune aperture da parte del Comune. Due, in particolare, sono state accolte: la pubblicazione del calendario delle turnazioni dell’acqua e l’aggiornamento della Carta dei Servizi, il documento che regola obblighi e diritti tra cittadini e gestore. «È il minimo – commenta Sciacchitano – ma in una città come la nostra, anche questo minimo va conquistato con fatica». La Carta dei Servizi, spiega, «è un contratto. Se c’è scritto che hai diritto a un rimborso in caso di interruzione, quel rimborso va riconosciuto. Il problema è che la carta attuale non è aggiornata, non è pubblica, nessuno sa cosa prevede. E così, quello che ti spetta per legge diventa un favore da chiedere con la telefonata giusta. Una logica che va rovesciata». Ed è proprio questo, forse, il nodo più culturale che il Comitato ha provato a portare al centro: a Trapani c’è l’abitudine a scambiare i diritti per favori. «Tutti sappiamo come funziona – dice Sciacchitano – chi ha un problema chiama l’assessore, il sindaco, l’amico. E se ottiene qualcosa, poi si sente in debito. Ma i diritti non devono dipendere da chi conosci. Devono valere per tutti». Dall’altra parte, l’assessore Vincenzo Guaiana ha annunciato che «la Carta dei Servizi verrà aggiornata secondo le direttive Arera» e che le informazioni sulle turnazioni saranno «immediatamente pubblicate online». Non esattamente una rivoluzione, ma un inizio. «Diciamolo chiaramente – aggiunge Sciacchitano – nel 2025 stiamo lottando per cose ovvie: sapere quando arriva l’acqua, conoscere i nostri diritti. E invece siamo ancora fermi alla logica del favore, del messaggino al politico. Questo crea dipendenza, e genera un sistema malato». Un sistema in cui, per esempio, c’è una sola autobotte che non si sa bene a chi serva, in cui i pozzi funzionanti sono meno di quelli disponibili, e in cui le informazioni viaggiano più sui gruppi Facebook che sul sito del Comune. «È sconcertante dover inseguire la trasparenza come fosse un lusso. Eppure, anche ieri, si è dovuto discutere per ottenere cose che dovrebbero essere automatiche». Il Comitato non si ferma. Anzi, promette di vigilare su ogni impegno preso. «Tutte parole condivisibili – dice Sciacchitano – ma le parole da sole non valgono nulla. Se sarà necessario, torneremo a bussare alla Prefettura. E ricordiamolo: le indagini per interruzione di pubblico servizio sono ancora aperte».

Trapani resta assetata. Ma almeno, questa volta, qualcuno ha ascoltato. 

 (intervista a Luca Sciacchitano minuto 16:16 - Comitato spontaneo "L'acqua diritto di tutti"))