Dal 30 giugno al 10 luglio 2025, la Galleria Magazzini dell’Arte Contemporanea di Trapani ospita Le possibili conversazioni, una mostra collettiva che riunisce sei artisti internazionali — Silvio Cattani, Anna Lorenzetti, Hyun Kyong Kim, Udo Rein, Antonio Sammartano e Francesca Scalisi — in un confronto silenzioso ma potente tra linguaggi, materiali e visioni.
Curata da Silvio Cattani con un testo critico firmato da InArtePaul, la mostra inaugura lunedì 30 giugno alle ore 19.00 e segna l’inizio della stagione estiva della galleria, spazio espositivo che incarna lo spirito di Trapani come crocevia di culture al centro del Mediterraneo. Il titolo della mostra — Le possibili conversazioni — non rimanda a dialoghi espliciti, ma a un intreccio sottile di rimandi, di assonanze, di silenzi condivisi. Le opere si pongono come soglie aperte a uno scambio profondo, dove il senso non si dichiara ma si lascia intuire.
È l’arte che parla, o meglio, che ascolta. Tra segni, corpi e geografie dell’anima Silvio Cattani esplora una grammatica astratta, fatta di segni e tensioni interiori, in cui la pittura si fa scrittura del pensiero. La sua ricerca è un’architettura mentale che vibra di energia. Anna Lorenzetti porta in mostra una riflessione sul corpo femminile attraverso opere intense, materiche, dove il gesto artistico diventa rituale e memoria, denuncia e carezza. Un linguaggio forte, politico, ma mai didascalico. Hyun Kyong Kim intreccia spiritualità e rigore formale, in un equilibrio sospeso tra Oriente e Occidente. Le sue opere evocano il vuoto come spazio abitato, meditativo, capace di accogliere il senso oltre la forma. Udo Rein scardina il quotidiano con ironia e straniamento: le sue immagini sono trappole concettuali, ambigue, in grado di destabilizzare lo sguardo e aprire varchi inattesi nel reale.
Antonio Sammartano lavora su stratificazioni e mappe mentali, fondendo astrazione e architettura. Le sue opere raccontano spazi interiori, luoghi che esistono nella memoria prima che nella materia. Francesca Scalisi infine conduce una ricerca sull’immagine e sulla luce come elementi narrativi ed emotivi. I suoi lavori parlano di fragilità, di mutamenti, di una bellezza sottile che sa di quotidiano e di sogno. Un’arte che non divide ma unisce Nel testo critico che accompagna la mostra, InArtePaul sottolinea la capacità dell’arte di farsi lingua universale: “Non c’è età, non c’è status sociale, e dirò che non c’è nemmeno cultura: l’arte sta e ci guarda. E noi ci rispecchiamo al suo interno.” L
e possibili conversazioni non cercano risposte, ma pongono domande condivise, in un tempo — quello presente — che ha più che mai bisogno di ascolto, lentezza e contatto autentico. In una città come Trapani, luogo di approdi e transiti, la galleria Magazzini dell’Arte Contemporanea si conferma spazio vivo e necessario, dove le visioni si incontrano e si rifrangono, aprendo spiragli sul senso del nostro stare al mondo.
L’ingresso alla mostra è libero.