Passo avanti decisivo per la riforma della dirigenza regionale siciliana. La commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Ignazio Abbate, ha dato parere favorevole al disegno di legge sull’ordinamento della dirigenza, promosso dall’assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina. Il provvedimento, presentato dal governo Schifani, punta alla razionalizzazione e all'efficientamento della macchina amministrativa attraverso l’introduzione del ruolo unico dirigenziale.
«L'approvazione del ddl rappresenta un passo fondamentale per l'efficienza e la modernizzazione della nostra amministrazione», ha dichiarato Messina. «Con l’introduzione della fascia unica – ha aggiunto – poniamo fine a un’anomalia che si protrae da oltre vent’anni, superando le criticità legate alla terza fascia dirigenziale, nata come misura transitoria nel 2000 e di fatto mai superata».
Con questa riforma, la Regione Siciliana si allinea agli standard nazionali e a quelli delle altre regioni a statuto speciale, che già prevedono una sola qualifica dirigenziale. L’obiettivo è garantire maggiore omogeneità nell’organizzazione del personale dirigenziale, superando frammentazioni e disparità che negli anni hanno alimentato inefficienze e contenziosi.
Il nuovo ordinamento prevede che l’accesso alla dirigenza avvenga esclusivamente tramite concorso pubblico, con un sistema che valorizzi merito e competenze. Il ruolo unico sarà articolato in aree di competenza specifiche, con livelli retributivi commisurati alla responsabilità e alla complessità degli incarichi. Un criterio, quest’ultimo, che mira a premiare le professionalità tecniche più qualificate nei settori strategici della pubblica amministrazione.
Il disegno di legge ora passerà all’esame dell’Aula di Palazzo dei Normanni per il voto finale. Se approvato, segnerà un cambiamento strutturale significativo nella gestione del personale dirigente della Regione Siciliana.