Si è conclusa ieri sera la selezione pubblica per la guida dell’Unità operativa complessa di Anatomia Patologica dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. A vincere il concorso è Angelo Cassisa, primo in graduatoria con 83,25 punti, davanti alla seconda classificata Elettra Unti (78,61), dirigente medico dell’Arnas Civico di Palermo. Cinque i candidati ammessi al colloquio, uno dei quali ha rinunciato.
Cassisa, trapanese di origine, dirige attualmente il reparto di Anatomia Patologica dell’USL Toscana Centro. Laureato e specializzato all’Università di Bologna, è stato anche direttore vicario a Mantova, presso l’Azienda ospedaliera “Carlo Poma”. La commissione era presieduta da Antonio Cossu, direttore dell’Anatomia Patologica di Sassari.
«Ora si procederà celermente all’approvazione degli atti e della graduatoria, per consentire la più rapida immissione in servizio», ha dichiarato il direttore generale ff dell’Asp di Trapani, Danilo Palazzolo.
Un incarico delicato, in un reparto sotto inchiesta
La nomina arriva in un momento drammatico per la sanità trapanese. Il reparto di Anatomia Patologica è infatti travolto da uno dei più gravi scandali sanitari degli ultimi anni in Sicilia, con otto medici indagati dalla Procura per omicidio colposo, lesioni personali colpose e omessa vigilanza. Al centro dell’inchiesta, i ritardi clamorosi nei referti istologici che – secondo gli inquirenti – avrebbero compromesso la diagnosi e le cure per decine di pazienti.
Tra gli indagati ci sono l’ex primario Domenico Messina, oggi in pensione, e la dottoressa Laura Miceli, subentrata nella direzione lo scorso novembre. Insieme a loro, anche dirigenti dell’Asp come Maria Paola Ternullo, Giovanni Spanò, Roberto David (già in servizio a Castelvetrano), Noemi La Francesca e altri due medici.