45 anni fa la Strage di Ustica: memoria viva, verità e giustizia ancora negate
Il 27 giugno 1980 il volo DC-9 Itavia scomparve dai radar: 81 vittime e una verità ancora incompleta. A 45 anni dalla tragedia, l’Italia ricorda con eventi, testimonianze e iniziative in tutto il Paese. Da Bologna a Marsala, un filo di memoria e giustizia.
Una sera d'estate, un aereo scomparso nel nulla
Era la sera del 27 giugno 1980 quando il volo DC-9 Itavia, decollato da Bologna e diretto a Palermo, scomparve dai radar per poi precipitare nel Mar Tirreno, tra le isole di Ponza e Ustica. A bordo vi erano 81 persone, tra cui 11 bambini. Nessun superstite. La tragedia si trasformò rapidamente in uno dei più oscuri misteri italiani del dopoguerra, carico di domande, reticenze e piste insabbiate. Le ipotesi sulle cause furono molteplici: cedimento strutturale, bomba a bordo, collisione, fino alla teoria oggi più accreditata – quella di un missile lanciato nel contesto di una battaglia aerea non dichiarata tra caccia militari. Questa ricostruzione ha trovato conferme in diverse sentenze civili, che hanno riconosciuto la responsabilità dello Stato italiano per non aver garantito la sicurezza dei cieli.
L’inchiesta giudiziaria: l’ultima richiesta di archiviazione
Nel 2008, nuove rivelazioni dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga riaccesero l’attenzione sul caso, portando all’apertura di una nuova inchiesta da parte della Procura di Roma. L’indagine si è estesa attraverso numerose rogatorie internazionali, in particolare verso Francia e Stati Uniti, e ha raccolto ulteriori testimonianze e documenti. Tuttavia, l’ostinata mancanza di cooperazione da parte dei governi coinvolti ha impedito l’identificazione dei responsabili materiali dell’abbattimento. La recente richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura romana, ha rappresentato l’ennesima delusione per i familiari delle vittime, ponendo un altro pesante macigno sulla strada verso la verità giudiziaria. Resta lo scenario più plausibile di un’azione militare, ma senza nomi, né colpevoli.
La ricostruzione, la voce dei piloti, le chiamate dei controllori di volo nel programma Linea di Confine su Raidue
Il dolore dei familiari: una ferita ancora aperta
Per chi ha perso un familiare su quel volo, il tempo non ha portato pace. Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica:
“Per i nostri morti che non hanno ancora avuto completa giustizia e per i tanti anni di indagini e sforzi che non hanno portato alla verità.” Le sue parole riflettono lo sconforto che, dopo 45 anni continua a lottare contro l’oblio, nella speranza che la verità possa emergere nonostante tutto. La loro battaglia è diventata simbolo della resistenza civile contro le zone grigie dello Stato e dell’apparato militare. Lo scorso anno, in occasione del 44° anniversario abbiamo ascoltato Enzo e Claudio Bosco, figli di Alberto Bosco che si trovava sul volo Itavia quella sera del 27 giugno 1980. Potete leggere qui l'approfondimento.
Le ipotesi, i misteri, il MiG-23 libico
Le teorie su quanto accaduto nei cieli italiani quella notte sono molte. Le perizie tecniche hanno escluso la pista di un’esplosione interna o di un cedimento strutturale. L’istruttoria del giudice Rosario Priore, conclusa nel 1999, delineò un contesto di guerra aerea: un missile, lanciato forse per errore, avrebbe colpito l’aereo civile italiano. Pochi giorni dopo la tragedia, il ritrovamento di un caccia libico MiG-23 abbattuto sulle montagne della Sila, in Calabria, rafforzò la tesi di un combattimento aereo tra jet occidentali e libici. Un episodio rimasto oscuro, ma che suggerisce l’esistenza di un’operazione militare top secret nei cieli italiani. Un triangolo d’ombra che ha fatto di Ustica un “non luogo della verità”.
Iniziative a Marsala: teatro per la verità
Anche Marsala, città profondamente impegnata nella promozione della memoria civile, partecipa al ricordo del 45° anniversario della Strage di Ustica. Due giornate significative sono state organizzate da diverse realtà associative locali, coordinate da Libera e dall’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica.
Venerdì 27 giugno alle ore 18:30
Presso la stele di Capo Boeo, si terrà un incontro commemorativo con i familiari delle vittime. Un momento di raccoglimento e riflessione, volto a ribadire che la verità è un diritto e un pilastro della democrazia.
Sabato 28 giugno alle ore 21:00
Al Baluardo Velasco (via Bottino, Marsala), l’attore Alessandro Lenzi porterà in scena il monologo teatrale “Ustica 1980 – Il valore della verità per la democrazia”. Uno spettacolo intenso, scritto e interpretato dallo stesso Lenzi, che attraverso il linguaggio teatrale restituisce voce e dignità alle 81 vittime. Le iniziative marsalesi si inseriscono all’interno del percorso “Finestre sul Mondo”, con il coinvolgimento di numerose associazioni del territorio: Libera, Amici del Terzo Mondo, Il Rumore delle Idee, Arché Onlus, Con Te Donna, Raizes e altri.
Il palinsesto RAI per il 45° anniversario: memoria in diretta
Per onorare la memoria delle vittime, la RAI dedica il 27 giugno 2025 un’intera giornata di approfondimenti, testimonianze e documentari in TV, radio e online. Rai 1 e Rai 3: se ne parlerà nei programmi UnoMattina Estate (8:35) e Agorà Estate (8:00). Rai News24 (11:10): speciale in diretta dal Museo per la Memoria di Ustica a Bologna, con ospiti tra cui Andrea Benetti, Loris Mazzetti e Daniele Biacchessi. Rai Storia: “Il giorno e la storia”, con più repliche nell’arco della giornata. RaiPlay: in evidenza il documentario “Luci per Ustica” di Luciano Manuzzi e la collezione “Ustica, mistero senza fine”. Rai Radio 1, 2 e 3: speciali nei programmi Radio anch’io, I Lunatici, Italia in diretta, 5 in condotta, Non è un paese per giovani, oltre a “Radio3 Suite” con lo spettacolo “Ustica. Una cosa che non fa ridere” di Niccolò Fettarappa. Anche RaiPlay Sound dedicherà spazio con podcast e approfondimenti tratti da Blu Notte, Wikiradio, Mangiafuoco e altri programmi.
La misteriosa telefonata a "Telefono Giallo" - Nella raccolta “Ustica, mistero senza fine” Rai Teche propone i documentari, i dossier e i reportage che indagarono per decenni sui misteri di Ustica. Nel video la famosa telefonata anonima che arrivò alla trasmissione “Telefono Giallo” il 6 maggio 1988. L’interlocutore, dichiaratosi aviere in servizio al centro radar di Marsala la sera del 27 giugno 1980, affermò che lui e altri militari avevano visto chiaramente i tracciati radar, poi smentiti ufficialmente dai vertici dell’Aeronautica. Il giorno seguente, secondo il testimone, un maresciallo avrebbe ordinato loro di non parlare più dell’accaduto. Qui il link per vedere il video.
Una verità che non può essere archiviata
A quarantacinque anni dalla strage, la giustizia penale non ha ancora individuato un colpevole. Ma la verità storica, seppur parziale, è emersa grazie all’impegno dei familiari e di pochi magistrati coraggiosi. La memoria della strage di Ustica vive nei cuori di chi non ha mai smesso di cercare risposte e nel Museo di Bologna che ne custodisce i resti e il ricordo.
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