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08/07/2025 07:48:00

Il giallo della morte di Aurora a Vienna: il fidanzato indagato per istigazione al suicidio

 Sarà trasferita nelle prossime ore al Policlinico di Palermo la salma di Aurora Maniscalco, la 24enne palermitana deceduta a Vienna dopo essere precipitata dal terzo piano di un edificio. La Procura del capoluogo siciliano, che ha aperto un’inchiesta per far luce sulle circostanze della sua morte, ha disposto l'autopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni. Intanto, il fidanzato della ragazza, un 27enne anch’egli originario di Palermo e presente quella notte nella capitale austriaca, risulta indagato per istigazione al suicidio.

Una decisione, quella dell’iscrizione nel registro degli indagati, che viene definita dagli inquirenti come un "atto dovuto": servirà a garantire la possibilità per il giovane e il suo legale di nominare propri consulenti tecnici in vista dell'esame autoptico.

Un caso ancora avvolto nel mistero
Secondo quanto riferito dalla polizia austriaca, la morte di Aurora potrebbe essere stata causata da un tragico incidente o, in alternativa, da un gesto volontario. Ipotesi, quest’ultima, sempre respinta con fermezza dai familiari della giovane. Assistiti dall’avvocato Alberto Raffadale, i genitori della ragazza hanno infatti richiesto il sequestro della salma, ma anche del cellulare della figlia, con l’obiettivo di ottenere una perizia approfondita sul dispositivo e analizzare eventuali messaggi o contenuti utili a ricostruire quanto accaduto.

Aurora si trovava a Vienna da qualche tempo, dove lavorava come hostess. Quella notte, secondo le prime ricostruzioni, era in compagnia del fidanzato. Ma sono ancora molti i punti oscuri che circondano il drammatico episodio. La famiglia, pur senza accusare nessuno, ribadisce di non credere alla tesi del suicidio e chiede verità e chiarezza sulle ultime ore di vita della figlia.

L’inchiesta in Italia dopo lo stop in Austria
Le autorità austriache avevano inizialmente archiviato il caso come un suicidio e non avevano disposto l’autopsia, chiudendo rapidamente le indagini. La scelta ha spinto i familiari a rivolgersi alla giustizia italiana. Da qui la riapertura dell’inchiesta da parte della Procura di Palermo e la decisione di far rientrare la salma in Italia per sottoporla ad accertamenti medico-legali.

Ora sarà l'autopsia, insieme agli eventuali riscontri tecnici sul cellulare di Aurora e alle testimonianze raccolte, a fare maggiore chiarezza su una vicenda che ha lasciato sgomenti amici e conoscenti della giovane. L’obiettivo della famiglia è uno solo: ottenere risposte, nella speranza di poter comprendere davvero cosa sia accaduto quella notte a Vienna.