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09/07/2025 14:20:00

Chi dopo Monti all'Autorità Portuale? Il centrodestra litiga e prende tempo

Pasqualino Monti, almeno per ora, succederà a sé stesso. Alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale – che governa gli scali di Palermo, Trapani, Termini Imerese, Porto Empedocle, Sciacca, Licata e Gela – ci resterà ancora per un po’, con una proroga di 45 giorni in regime di ordinaria amministrazione. Una toppa normativa in attesa che a Roma si decidano le nuove nomine. Ma il nodo, come spesso accade, è tutto politico.

 

Sono infatti 12 su 14 le Autorità portuali italiane in scadenza, e il tavolo nazionale per i rinnovi è paralizzato da settimane da veti incrociati, tensioni di maggioranza, faide fra Lega e Fratelli d’Italia. Il caso più spinoso è proprio quello di Palermo. La Lega, con in testa il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, spinge per la candidatura dell’ex eurodeputata Annalisa Tardino. Una figura che però rischia di essere bruciata prima ancora di iniziare: la segreteria tecnica del Mit ha espresso parere negativo, sia per la mancanza di requisiti tecnici previsti dalla legge, sia perché – da ex parlamentare europea – non potrebbe assumere incarichi pubblici per almeno un anno.

 

Una situazione che rischia di trasformarsi in un pasticcio giuridico e politico. La FICT, la Federazione europea dei manager dei trasporti, ha già annunciato possibili ricorsi al Tar nel caso di nomine senza titoli adeguati. E Palermo non è sola in questo scenario di caos: anche a Civitavecchia, Venezia, Napoli e Cagliari si litiga su nomi e metodi. A Civitavecchia FdI ha già "bruciato" due candidati – Roberto Petri e Raffaele Latrofa – entrambi privi dei requisiti, e il commissario uscente Musolino si è rifiutato di fare un passo indietro.

La tensione è tale che le Commissioni Trasporti di Camera e Senato hanno sospeso le votazioni sui nomi già designati da Salvini, in attesa che si calmino le acque nella maggioranza. Ma il tempo stringe. E secondo alcune fonti, Salvini – appena rientrato dal G7 trasporti a Osaka – potrebbe tentare il colpo di mano: nominare commissari i suoi candidati, anche in assenza di titoli. Una forzatura che rischierebbe di spaccare la maggioranza e che già trova la netta opposizione del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.

Il governatore, che preferisce una linea di continuità con Monti, ha inviato una lettera ufficiale a Salvini per chiedere una nomina «secondo legge» e per scongiurare il commissariamento dell’ente. Schifani spinge apertamente per Luca Lupi, attuale segretario generale dell’Autorità, uomo di macchina e di continuità. Dietro il pressing del governatore ci sarebbe anche la regia dell’ex vicepresidente Armao, che ha messo nero su bianco come anche per i commissari servano titoli “comprovati” nei settori portuali e dei trasporti, come previsto da sentenze della Cassazione e del Consiglio di Stato.

 

Mentre Schifani fa muro contro Tardino, si valutano altre opzioni: Francesco Scoma, già sottosegretario e uomo di esperienza, e Carlo Amenta, economista vicino a Forza Italia, potrebbero rientrare nei giochi, portando nuove incognite sul destino di Lupi.

Il rischio è che tutto slitti a settembre. Per i più pessimisti, addirittura a fine anno. E intanto i porti aspettano.