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09/07/2025 06:00:00

Scandalo alla Regione: pressing su Galvagno e Amata, pioggia di richieste di dimissioni

L’affaire Galvagno & Amata sta prendendo una piega politica di grande portata. Il risvolto giudiziario seguirà il suo corso ma il peso politico è notevole.
Con tutto il garantismo del caso in questo momento il capo del parlamento più antico del mondo ha delle accuse di metodo politico da cui deve difendersi, magari dimostrando che i fatti non sono così. E lo ripetiamo: l’aspetto giudiziario compete altre stanze e altre aule. Se c’è stato un metodo scientemente utilizzato per spartire favori e contro risposte questo si saprà a breve. Lunedì mattina la Guardia di Finanza è arrivata all’ARS, proprio alla presidenza, si cercano documenti. C’è un imbarazzo che scuote i corridoi, mentre  i deputati di maggioranza fanno quadrato attorno al presidentissimo Galvagno.

 

Le opposizioni extraparlamentari: dimissioni
AVS, Europa Verde Sicilia-Alleanza Verdi Sinistra chiedono  a M5S e al PD di avere un atteggiamento più duro, alla nota si aggiunge il deputato di Controcorrente di Ismaele La Vardera: “La chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Palermo a carico dell’assessora regionale al turismo Elvira Amata, con la formulazione di un’accusa per corruzione che con ogni probabilità porterà ad una richiesta di rinvio a giudizio, non può non obbligarla a immediate e dovute dimissioni. Vogliamo però ribadire che l’ennesimo scandalo giudiziario siciliano sta investendo tutta la maggioranza di governo della nostra regione e che la nostra dura e radicale critica non può essere circoscritta all’operato di un singolo assessore del governo regionale”.
Nella nota c’è un attacco a quel campo progressista che è in Aula: “Su tutto questo non ci può essere alcuna mediazione e serve la massima chiarezza anche nel campo progressista. Riteniamo pertanto che serva immediatamente la più ampia mobilitazione politica e sociale contro la corruzione e il malaffare che rendono la politica in Sicilia un mercato indecente e che continuano a negare qualsiasi futuro migliore alla nostra terra e alla nostra gente”.
Pronti a una mobilitazione: “Nei prossimi giorni solleciteremo con forza il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, per costruire una mobilitazione comune che metta al centro la questione morale in Sicilia con parole d’ordine più che chiare e con il coinvolgimento delle realtà sociali e del sindacato. Non solo chiedendo le dimissioni della Amata ma anche di Galvagno trattato dall’aula, purtroppo anche da un pezzo delle opposizioni con eccessiva cautela.
La crisi che sta vivendo la nostra regione non è infatti solo etica e valoriale, ma anche politica e sociale visto che ad essere sperperati sono i soldi pubblici che tanto servono a tutte e le cittadine e a tutti i cittadini siciliane/i. Per questo il campo progressista, tutto, deve scendere in campo unito e offrire alla Sicilia la speranza in un orizzonte radicalmente e realmente diverso”.

 

M5S: Turismo non sia più feudo dei patrioti
Il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca parla di lottizzazione del Turismo, di un assessorato che è stato monopolizzato: “ L'avviso di conclusione delle indagini per l'assessora Amata, che dovrebbe precedere la richiesta di rinvio a giudizio, sia anche l'avviso di conclusione della fallimentare gestione dell'assessorato al Turismo da parte di Fratelli d'Italia, che di questo settore nevralgico della Regione ha fatto una sorta di feudo, monopolizzandolo, sempre con pessimi risultati, da due legislature e con ben 4 assessori”.
“Schifani – continua De Luca - cominci a pensare subito a chi assegnare la delega. Considerati i tempi lentissimi delle sue scelte, cosa che i siciliani hanno scontato sulla propria pelle in occasione della spartizione delle poltrone della sanità, non vorremmo andare incontro all'inverno o che si facesse la fine dell'Asp di Palermo, che da gennaio ancora attende qualcuno che la diriga”.