Corruzione all'Ars: la conclusione dell'indagine su Amata, le tensioni politiche e le mosse di Fratelli d'Italia
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Elvira Amata, attuale assessore regionale al Turismo, in quota Fratelli d’Italia, e l’imprenditrice Marcella Cannariato hanno ricevuto la notifica, dalla Procura della Repubblica di Palermo, di conclusioni indagini. Il reato è quello di corruzione.
E’ uno dei filoni dell’inchiesta che ha coinvolto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, non raggiunto ancora da alcuna notifica. In questa prima traccia c’è l’assunzione del nipote di Amata in una delle società della Cannariato, vice presidente della Fondazione Dragotto e presidente della Fondazione Bellisario.
Le opposizioni: si dimetta
Il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca chiede il passo indietro: "La Sicilia non merita di essere governata in settori nevralgici come il Turismo da Fratelli d'Italia che in questo ambito ha dimostrato di saper fare solo sfracelli, come ampiamente dimostrano le vicende Cannes e See Sicily. Quanto trapela in questi giorni dalle pesantissime intercettazioni veicolate dalla stampa non fa che peggiorare un quadro già ampiamente disastroso. Schifani non può più temporeggiare, rimuova l'assessora Amata e sottragga l'assessorato una volta per tutte a Fratelli d'Italia o sarà l'Ars a pronunciarsi: già pronta la mozione di censura contro l'assessora, per la quale chiederemo a tutte le forze di opposizione di offrire il proprio contributo per una definitiva risoluzione di questa triste pagina di malapolitica siciliana”.
Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Assemblea, ritiene necessario un cambio di passo al Turismo: “ Alla luce di quello che sta emergendo dall’indagine che coinvolge il presidente dell’Ars e l’assessore Amata, chiediamo al presidente della Regione di valutare con la massima attenzione l’opportunità di assegnare la delega dell’assessorato al Turismo ad un esponente che non sia di Fratelli d’Italia. Da Cannes a See Sicily fino alle vicende più recenti se si vuole dare un segnale di discontinuità rispetto alla ‘corrente turistica’ di Fratelli d’Italia, partito che in tutte le Regioni nelle quali il centrodestra governa occupa la poltrona dell’assessorato al Turismo, nel rispetto del lavoro della magistratura ci sono valutazioni politiche che non possono essere ignorate da chi rappresenta la massima carica istituzionale in Sicilia”.
Schifani: “Non ho chiesto passo indietro a Amata”
Il governatore ha chiarito la posizione, non ha mai chiesto passi indietro all’assessore Amata e nemmeno a Gaetano Galvagno: “Sull'intera vicenda continuo a mantenere il doveroso riserbo istituzionale perché rispettoso nei confronti della magistratura ma anche dei colleghi che ricoprono autorevoli ruoli istituzionali”.
Caso Galvagno a Roma
Luca Sbardella, commissario in Sicilia per Giorgia Meloni, ha dichiarato che il partito assumerà, dopo attenta valutazione, le decisioni politiche necessarie. Di fatto, dice, il partito è rigoroso in questi casi. La questione, insomma, non è solo giudiziaria ma è soprattutto politica.
Rischio e strategia: votare prima una opzione
C’è un caso politico che non si può nascondere, se confermate, le accuse, il parlamento siciliano ne uscirebbe mortificato, un sistema messo in piedi cinico e spregiudicato, con tornaconto personale. E allora bisogna anche pensare al dopo. Il governatore Schifani non è uno che lavora improvvisando. Mai fatto. Dunque, da una parte non ha chiesto il passo indietro di nessuno, ma dovrà provare a portare la barca verso un porto con acque meno agitate, sa che deve farlo da solo. Fratelli d’Italia in Sicilia è troppo occupata a tamponare gli scandali creati dalla propria classe dirigente, fossero anche e solo mediatici ma sempre di scandali si tratta, e quelli fanno tremare il consenso. Insomma è un pasticcio. Intanto c’è un primo segnale da parte del partito nazionale: niente evento a Palermo, il 19 luglio. Paolo Borsellino verrà ricordato e commemorato a Roma. I nervi sono tesi.
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