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11/07/2025 09:00:00

Continua l’emergenza siccità in Sicilia. I sindacati chiedono task force per il trapanese

La Sicilia continua a fare i conti con una delle emergenze idriche più gravi degli ultimi anni. Nonostante le piogge abbondanti registrate in alcune aree nel mese di giugno, l’ultimo bollettino del Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS) evidenzia come la situazione idrica dell’isola resti allarmante. L'ingresso dell’estate meteorologica, con temperature in costante aumento, sta aggravando ulteriormente una crisi che mette a rischio l’agricoltura e la disponibilità d’acqua in molte aree del territorio.

 

Piogge poco efficaci e riserve idriche ancora scarse

Le precipitazioni di giugno, seppur localmente intense, si sono rivelate poco efficaci nel contrastare la siccità a lungo termine. Come sottolinea il SIAS, durante i mesi più caldi dell’anno le piogge tendono ad avere un impatto limitato sul rifornimento delle riserve idriche, a causa della maggiore evaporazione e della scarsa capacità del terreno di trattenere l’acqua. Questo si traduce in un incremento solo marginale dei volumi negli invasi delle zone interessate, che restano comunque al di sotto dei livelli di sicurezza.

 

Emergenza prorogata: rischio esaurimento invasi

La gravità della situazione era già stata riconosciuta dal governo a maggio, quando il Consiglio dei Ministri ha approvato la proroga dello stato di emergenza per la siccità, come riportato nella Gazzetta Ufficiale n. 115 del 20 maggio 2025. La decisione è stata motivata anche dal verbale dell’ultima riunione dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, risalente a gennaio 2025. In quell’occasione, gli esperti avevano previsto che, in assenza di nuove piogge, alcuni invasi avrebbero potuto esaurirsi entro metà agosto. Una previsione che, alla luce delle deboli piogge estive, rischia di avverarsi.

Agricoltura in sofferenza: la lunga ombra del 2024

Sebbene le piogge primaverili, in particolare quelle di maggio, siano state superiori alla media e abbiano offerto un miglioramento temporaneo, il deficit idrico accumulato tra la seconda metà del 2023 e il primo semestre del 2024 continua a farsi sentire. Il SIAS sottolinea che, sebbene la vegetazione mostri segnali di ripresa, molte aree della Sicilia stanno ancora cercando di uscire da una crisi che ha avuto un impatto drammatico sul comparto agricolo. Le colture estive, in particolare, restano esposte a gravi rischi a causa della scarsità d’acqua per l’irrigazione.

Prospettive incerte: la necessità di un piano strutturale

Il miglioramento della dotazione idrica del suolo rispetto al 2024 rappresenta un segnale positivo, ma non sufficiente. In molte zone dell’isola, le riserve disponibili per l’irrigazione risultano ancora troppo basse per garantire la sicurezza idrica nei mesi più caldi. La proroga dello stato di emergenza, quindi, appare come una misura inevitabile in un contesto ancora troppo fragile.

Alla luce di questi dati, diventa sempre più urgente l’adozione di interventi strutturali a lungo termine: dal potenziamento degli impianti di raccolta e stoccaggio dell’acqua, alla modernizzazione delle reti irrigue, fino alla promozione di pratiche agricole più resilienti al cambiamento climatico.

In un’isola dove l’acqua è da sempre una risorsa preziosa, affrontare l’emergenza siccità non può più essere rimandato.

                                                                                                                                            

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Siccità nelle campagne trapanesi: CGIL, CISL e UIL chiedono task force urgente alla Regione - I sindacati CGIL, CISL e UIL di Trapani, insieme alle rispettive categorie agricole, lanciano l’allarme per la grave siccità che sta colpendo le campagne del territorio, in particolare le zone di Mazara del Vallo e Campobello di Mazara. Denunciano una gestione fallimentare delle risorse idriche da parte della Regione Siciliana, aggravata dalla vicenda della Diga Trinità, svuotata a causa di pareri tecnici contrastanti, con la conseguente perdita di milioni di metri cubi d’acqua.

 

Le organizzazioni sindacali chiedono l’immediata istituzione di una task force regionale per affrontare l’emergenza e denunciano l’abbandono dell’agricoltura, la chiusura di aziende, l’emigrazione dei lavoratori e la crisi delle cantine sociali. La mancanza di programmazione e manutenzione, sostengono, sta mettendo in ginocchio un intero comparto produttivo. “Non accetteremo altre risposte evasive: la Regione deve intervenire con urgenza e responsabilità”, concludono i sindacati.