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11/07/2025 06:00:00

Marsala, il Padiglione Covid è quasi pronto. Dopo anni di bluff e passerelle

Il Padiglione Covid dell’ospedale Paolo Borsellino di Marsala doveva essere pronto nel 2020, nel pieno dell’emergenza sanitaria. Doveva servire a fronteggiare la pandemia, accogliere i pazienti positivi, potenziare i servizi. Oggi, a cinque anni di distanza, non è ancora entrato in funzione. I lavori, iniziati con enorme ritardo, proseguono a rilento e solo in questi giorni si avvicina il completamento del piano terra, destinato ad ospitare il nuovo pronto soccorso. Nel frattempo le passerelle continuano.

 

Il punto sui lavori

In questi giorni è  prevista l’attivazione della nuova cabina elettrica e del gruppo elettrogeno, oltre al collaudo della TAC. A seguire, dovrebbero essere installate le centrali dei gas medicali. Solo allora il piano terra sarà operativo. In teoria. Perchè questi reparti devono essere riempiti da personale, sempre carente in Sicilia. Il resto della struttura resta ancora sulla carta. Il primo piano, che dovrebbe ospitare 10 posti letto di terapia intensiva e 6 di terapia subintensiva, è ancora in fase progettuale. L’ASP ha avviato un’indagine di mercato per affidare i lavori, che dovrebbero partire in autunno. Sempre se non ci saranno ulteriori rinvii.

 

Il grande bluff
Erano i primi giorni di dicembre 2020 quando il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, insieme all’allora assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e ai vertici dell’Asp, inaugurava in pompa magna l’avvio dei lavori del cosiddetto Padiglione Covid. Doveva essere una risposta urgente all’emergenza pandemica: un nuovo reparto da 13 milioni di euro con 104 posti letto, di cui 16 di terapia intensiva. Si prometteva che il primo piano sarebbe stato pronto a maggio 2021. Ma era tutto un bluff. Il progetto esecutivo non esisteva, il cantiere era solo di facciata, i lavori non sono mai partiti davvero.

 

Solo mesi dopo furono firmati i contratti e approvati i documenti, ma intanto l’emergenza era passata. Con la fine della pandemia, il progetto è stato modificato: il padiglione è stato riconvertito in nuovo pronto soccorso. Oggi, a quasi cinque anni da quel finto inizio lavori, si sta completando il piano terra della struttura. Speriamo sia la volta buona.

 

Altre foto

Mentre i cantieri arrancano, non mancano le passerelle. Qualche settimana fa il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, ha posato davanti al cantiere della nuova Casa di Comunità di via Trapani, nei locali dell’ex Centro di igiene mentale. Qui dovrebbero trovare spazio ambulatori, medici di base, pediatri, infermieri. Il sindaco Grillo la definisce «una svolta per prendersi cura delle persone». 

 

 Una foto istituzionale con il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano e l’allora direttore dell’Asp Danilo Palazzolo. Tutto bello, tutto curato. Come già successo nel 2020 per il Padiglione Covid. Speriamo che l’esito non sia lo stesso. Una foto che ricorda anche quella scattata al vecchio ospedale San Biagio, sempre in piena emergenza Covid. Grillo non era ancora sindaco e posava con Razza e co. davanti al lenzuolone del progetto su come convertire l’ex ospedale in hub Covid.

 

 

L’Ospedale di Comunità

A Marsala è in corso anche la realizzazione dell’Ospedale di Comunità, una delle nuove strutture previste dalla riforma sanitaria. Sorgerà al settimo piano del Paolo Borsellino, dove verranno realizzate 11 stanze di degenza, servizi, uffici. L’importo complessivo supera i 2,9 milioni di euro. L’ASP promette l’operatività entro il 2026.

 

Il punto negli altri comuni della provincia

Ospedali e Case di Comunità sorgeranno anche a Salemi e Trapani. A Salemi i lavori interessano il terzo piano del Vittorio Emanuele III. Il finanziamento supera i 2,6 milioni. A Trapani, invece, si parte da zero: su un terreno dell’ASP in contrada Belvedere si sta costruendo da zero una struttura che ospiterà Casa e Ospedale di Comunità e la Centrale Operativa Territoriale. In questo caso l’importo è di 6,2 milioni di euro, con lavori in corso e termine previsto per il 2026.

 

I fondi Covid? Spesso sprecati

Nel frattempo emergono sprechi e ritardi legati ai fondi stanziati per l’emergenza sanitaria. Uno dei casi più eclatanti è quello del Cefpas di Caltanissetta: nel 2020 ricevette 4,3 milioni di euro per realizzare un nuovo reparto. Non è stato fatto nulla Ora, per non perdere quei soldi, l’assessorato alla Sanità li ha dirottati d’urgenza al Policlinico di Catania. Un altro capitolo di una gestione discutibile delle risorse pubbliche, che dovevano servire a rafforzare la sanità siciliana e che invece sono rimaste ferme nei cassetti.