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11/07/2025 22:00:00

Decreto regionale sul turismo: l’AST lancia l'allarme per le strutture extralberghiere

Il Decreto Assessoriale n. 2104 del 26 giugno 2025, pubblicato senza modifiche in Gazzetta Ufficiale nonostante le promesse di revisione da parte dell’Assessore al Turismo Elvira Amata, ha acceso la miccia di una vera e propria rivolta tra i titolari di B&B e Case Vacanze in Sicilia. A guidare la protesta è l’AST – Associazione Strutture Turistiche di Marsala, guidata da Gaspare Giacalone - aderente alla Federazione Fare, che denuncia un pacchetto normativo giudicato “eccessivo, irragionevole e in alcuni casi impossibile da attuare”.

 

La norma, pensata per regolamentare e qualificare l’accoglienza turistica, rischia invece di strangolare il settore extralberghiero, che rappresenta in Sicilia l’83% dell’offerta ricettiva. Le nuove regole, secondo l’AST, impongono requisiti strutturali e organizzativi che sembrano più adatti a grandi alberghi che non a piccole realtà familiari.

Tra i punti più contestati, la richiesta di tre servizi igienici distinti (per uomini, donne e disabili) nelle aree comuni, anche nei piccoli B&B con solo 3 o 4 camere. “Un’assurdità architettonica e gestionale – commentano i rappresentanti dell’associazione – che implicherebbe costosi lavori di ristrutturazione o la chiusura delle strutture non adeguabili”.

Inoltre, le camere prive di bagno dovranno comunque disporre di un lavandino interno, aggiungendo ulteriori complicazioni logistiche. E ancora: per ottenere la classificazione a tre stelle, sarà obbligatorio dotare le aree comuni di un telefono fisso e di un impianto citofonico, dispositivi che sembrano provenire da un'altra epoca.

 

Ma non è tutto. Il decreto impone anche che ogni struttura sia munita di defibrillatore – “come se bastasse per trasformare i gestori in esperti rianimatori”, ironizza l’AST – e che i materassi siano ignifughi, con altezza minima di 22 cm, mentre i televisori dovranno avere una diagonale di almeno 32 pollici.

Le strutture avranno tempo fino al 30 giugno 2026 per mettersi in regola, mantenendo la classificazione attuale fino alla fine dello stesso anno. Tuttavia, il timore è che molte attività non riescano a sostenere i costi degli adeguamenti richiesti. “Chi non potrà investire – avverte l’AST – sarà costretto a declassarsi o a chiudere, con ricadute gravissime sul tessuto economico e turistico locale”.

 

La protesta non si ferma a un’analisi tecnica: “Il decreto – continua la nota dell'AST – sembra scritto da chi non ha mai soggiornato in un B&B. Le norme non tengono conto della realtà concreta delle strutture extralberghiere e rischiano di colpire proprio quelle attività che, negli ultimi anni, hanno contribuito alla riqualificazione dei centri storici e alla crescita del turismo diffuso”.

 

Un esempio su tutti: durante il recente 72° Raduno dei Bersaglieri a Marsala, l’intera città ha potuto accogliere i visitatori solo grazie alla rete di B&B e case vacanze. Gli alberghi tradizionali, pochi e con capacità limitata, non sarebbero mai riusciti da soli a sostenere l’evento.

Per questo l’AST chiede con forza il ritiro del decreto e l’avvio di un confronto vero con le associazioni di categoria, per scrivere insieme una norma che garantisca qualità e sicurezza, senza soffocare l’impresa turistica.

Il rischio – conclude l’associazione – è quello di assistere a un’ondata di chiusure o, peggio, a un ritorno all’abusivismo: “Non si può regolamentare un settore uccidendolo. Serve equilibrio, ascolto e buon senso. La politica faccia la sua parte prima che sia troppo tardi.”