Finalmente è stato messo un punto ad una questione molto dibattuta. Le fatture idriche del Comune di Trapani non riportano le date lettura dei contatori ma soltanto una indicazione che va genericamente dal 31 dicembre dell’anno precedente al 31 dicembre dell’anno in corso”. A dirlo è l’Avvocato Vincenzo Maltese, che assiste diversi cittadini in contenziosi contro l’ente gestore.
Secondo Maltese, la sentenza del Giudice di Pace di Trapani, Dr. Vallone, conferma quanto da tempo denunciato: “È evidente che in questa maniera il cittadino non riesca a verificare l’effettivo consumo di acqua nell’anno solare di riferimento mentre il Comune di Trapani gestore, aggiunga in maniera quasi del tutto arbitraria, incontrollata e soprattutto indeterminata, mc in più rispetto a quelli contrattualmente assegnati al nucleo familiare”.
Il caso riguarda la fattura idrica del 2019 di una cittadina trapanese che, dopo il ricorso, vedrà ricalcolato l’importo senza le eccedenze di seconda fascia, con un risparmio di oltre 600 euro. Una pronuncia che potrebbe fare giurisprudenza per altri cittadini alle prese con lo stesso problema.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra l’amministrazione e gli utenti, esploso negli ultimi mesi a seguito dei sigilli applicati ai contatori per morosità. L’operazione, partita nel 2024, ha portato alla chiusura di decine di utenze e a un’ondata di ricorsi da parte di chi sostiene di non aver mai ricevuto le bollette a casa o di averle ricevute in modo irregolare.
“Per me e per tanti cittadini trapanesi questa sentenza non è altro che una conferma di quello che denunciamo da tempo” – conclude l’Avvocato Vincenzo Maltese.